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04.02.2015 17:10

FERRIERA: SERRACCHIANI, PRIMA IL RISANAMENTO POI LE "ATTIVITÀ PULITE"

"Siamo tutti attenti alla salute dei cittadini e dei lavoratori, ad iniziare dalla Regione e dal Gruppo Arvedi. Per cui la Ferriera di Servola (TS) potrà continuare a produrre solo se prima sarà stato completato il risanamento ambientale del sito".

Trieste, 04 feb - "Siamo tutti attenti alla salute dei cittadini e dei lavoratori, ad iniziare dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Gruppo Arvedi. Per cui il sito della Ferriera di Servola (TS) potrà continuare a produrre solo se prima sarà stato completato il risanamento ambientale del sito".

Il concetto è stato espresso oggi in Consiglio regionale dalla presidente della Regione Debora Serracchiani intervenuta nel corso del dibattito sul disegno di legge (ddl) "Rilancimpresa", che dedica uno specifico capitolo proprio allo stabilimento triestino, per il quale è stato siglato a Roma lo scorso novembre un Accordo di Programma per la messa in sicurezza, la riconversione industriale e lo sviluppo economico-produttivo.

"La Ferriera è lì da oltre 100 anni, abbiamo ereditato una situazione complessa, aggravata dalla crisi del Gruppo Lucchini, al punto che alcune azioni importanti di risanamento e di intervento sugli impianti per troppo tempo non sono state fatte", ha ricordato Serracchiani, evidenziando come fino a qualche tempo fa "sembrava non esserci alternative alla sua chiusura e alla riconversione del sito".

Ma poiché "nella vita ci vuole talento ma anche fortuna, abbiamo avuto la fortuna di trovare un imprenditore disposto a investire 170 milioni di euro", mentre contestualmente "si sono aperte nuove opportunità normative" grazie all'inserimento del sito della Ferriera, e quasi dell'intera Area EZIT, nelle zone di crisi industriale complessa. In proposito la presidente Serracchiani ha evidenziato come anche Arvedi intenda proseguire l'attività produttiva solo se viene parallelamente definito il risanamento ambientale.

"Non illudiamoci - ha aggiunto Serracchiani - che se non fosse arrivato quell'imprenditore avremmo risanato comunque l'ambiente. Quel sito sarebbe rimasto una cloaca a cielo aperto. Punto e basta. Nessuno avrebbe investito un solo euro senza l'assicurazione di poter proseguire l'attività produttiva", che in ogni caso "continuerà solo se pulita", ha aggiunto la presidente, elencando puntualmente gli interventi di risanamento nell'area della cokeria e nell'area della ghisa già conclusi o comunque in corso di rapida attuazione.

"Senza questi interventi non si potrebbe prendere in considerazione alcuna Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)", ha precisato Serracchiani. "L'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) sta facendo sistematicamente e in modo continuativo tutte le verifiche, i controlli e le ispezioni. Appena arriverà la relazione potrete valutare cosa si sta facendo", ha affermato la presidente, rivolgendosi ai consiglieri regionali.

Ma ora "serietà vuole che si creino le condizioni perché questo imprenditore possa lavorare, nella legittimità e nella legalità, garantendo produzioni finalmente pulite. Possibili grazie alla scelta della Regione di utilizzare il denaro pubblico a disposizione proprio per il risanamento ambientale", ha affermato, non mancando di mettere in evidenza come a Trieste "stiamo facendo un intervento pubblico e privato assieme come raramente capita in questo Paese".

ARC/PPD