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26.05.2016 17:52

EMERGENZA UMANITARIA YAZIDI: INCONTRO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Roma, 26 maggio - La commozione, ma anche la fierezza, di Vian Dakhil Saeed, deputata del Parlamento iracheno che, davanti a una platea di colleghe italiane, ha raccontato il dramma degli Yazidi, la Comunità di origine kurda vittima di una feroce persecuzione da parte degli estremisti islamici dell'Isis.

Storie di donne rapite e successivamente ridotte a schiave, dopo che i loro uomini sono stati uccisi a sangue freddo dalla follia dell'integralismo. E a questo destino crudele anche i bambini non fanno eccezione: rapiti anch'essi e sottoposti a una conversione forzata alla violenza, con lo scopo di farne dei piccoli soldati da mandare al macello in nome della guerra santa.

Con questa narrazione Vian Dakhil Saeed ha aperto il suo intervento all'incontro organizzato oggi alla Camera dei Deputati dedicato alla Comunità Yazidi e alla situazione di emergenza umanitaria del Kurdistan iracheno. All'appuntamento hanno partecipato, fra gli altri, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, l'onorevole Gianna Malisani, promotrice dell'iniziativa, Marietta Tidei dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) e Marzio Babille, medico ed esperto dell'Agenzia italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo.

Un popolo che per il novanta per cento è sfollato dalle proprie case che oggi non esistono più, perché distrutte, e che si trova a sopravvivere nei campi profughi dove le condizioni igieniche e la mancanza di medicinali si stanno facendo ogni giorno più pesanti. Dall'agosto del 2014 - ha spiegato la deputata irachena - oltre seimila Yazidi sono stati rapiti e ancora oggi quasi quattromila sono ancora nelle mani degli jihadisti, mentre le vittime dello sterminio ammonterebbero a oltre tremila.

E in questa catastrofe umanitaria, la Regione Friuli Venezia Giulia ha saputo dare un segnale concreto di conforto, grazie a Marzio Babille, il quale ha organizzato il trasporto e il ricovero di sei bambini yazidi gravemente ammalati all'Ospedale Burlo Garofolo di Trieste, in collaborazione con la Fondazione Lucchetta che ospita i genitori.

Di "massacro deliberato" ha parlato proprio Marzio Babille, evidenziando l'impegno che la Comunità internazionale deve assumersi nella ricostruzione non solo infrastrutturale, ma anche sociale, per garantire la pacifica convivenza in quella terra martoriata.

Ricordando il significato e l'importanza dell'inizio di un cordone sanitario che vede protagonista il Burlo Garofolo, la presidente Serracchiani ha manifestato pieno sostegno nel sensibilizzare Parlamento e Governo per una serie di azioni in aiuto agli Yazidi, anche nell'ambito degli accordi che la Regione ha sottoscritto nel campo della Cooperazione internazionale.

Fortemente decise a sostenere la causa degli Yazidi Marietta Tidei, membra della delegazione parlamentare dell'OSCE, e Gianna Malisani, che in chiusura ha ricordato la mozione depositata alla Camera per il riconoscimento del genocidio perpetrato ai danni della Comunità Yazidi.

In precedenza, nella mattinata, la delegazione si è incontrata con il sottosegretario Amendola, il quale ha ricordato il massimo impegno del Governo italiano in Iraq ribadendo che il futuro del Paese è un'unità che riconosca e rispetti le differenze. Per questo c'è bisogno di istituzioni e sicurezza, quella che le nostre Forza Armate garantiscono anche formando la Polizia locale.

ARC/GG/ppd