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25.06.2015 16:27

IMMIGRAZIONE: SERRACCHIANI, IL SISTEMA FVG È UN MODELLO A CUI ASPIRARE

"È vero che le Regioni non hanno competenza diretta sull'Immigrazione ma è anche vero che dove le Regioni si fanno carico, con le Prefetture, del coordinamento a livello locale, il sistema funziona ed è ben organizzato. Dove questa volontà non c'è, le decisioni vengono prese altrove e possono generarsi dei problemi".

Trieste, 25 giu - "Il sistema che stiamo approntando in Friuli Venezia Giulia è un modello di accoglienza e smistamento a cui l'Italia dovrebbe aspirare". Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani nel corso dell'audizione al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di Immigrazione, riunitosi oggi a Palazzo San Macuto a Roma.

"È vero che le Regioni non hanno competenza diretta sul tema dell'Immigrazione - ha aggiunto la presidente - ma è altrettanto vero che laddove le Regioni stesse si fanno carico, assieme alle Prefetture, del coordinamento a livello locale, il sistema funziona ed è ben organizzato. Dove questa volontà non c'è, le decisioni vengono prese altrove e possono generarsi dei problemi".

Serracchiani ha ribadito la necessità, già rappresentata al ministro dell'Interno Angelino Alfano in un recente incontro, di una semplificazione di alcuni passaggi, dalle procedure per le richieste di asilo alla formazione delle Commissioni che esaminano queste richieste, oltre a una maggiore flessibilità burocratica per quanto concerne gli interventi di ripristino nelle strutture individuate come hub per la prima accoglienza dei migranti.

"Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia abbiamo individuato sei strutture e potremmo attuare i ripristini in tempi brevi, con l'apporto della Protezione civile, ma siamo bloccati dalle procedure burocratiche", ha affermato la presidente della Regione. Nel corso dell'audizione, è stata confermata la linea della cosiddetta accoglienza diffusa: "l'obiettivo è quello di evitare i grandi assembramenti, prediligendo piccoli gruppi che sono meglio gestibili sul piano della sicurezza ma anche sanitario" ha spiegato la presidente.

"In questo senso, siamo la prima Regione ad avere sottoscritto degli accordi con le Aziende per l'Assistenza Sanitaria, prevedendo degli ambulatori medici in ognuno dei luoghi in cui i richiedenti asilo vengono accolti. Inoltre, in queste strutture sarà previsto anche un ufficio per il rilascio della documentazione necessaria da parte delle Forze di Polizia".

A oggi, ha illustrato Serracchiani, 45 comuni del Friuli Venezia Giulia hanno accolto i migranti: "abbiamo predisposto un piano di smistamento in modo da distribuire meglio questo sforzo, tenendo conto del numero degli abitanti, della percentuale di immigrati già presenti e delle specificità territoriali, condividendo il documento con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) del FVG, il Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) e i prefetti".

Un impegno, ha aggiunto la presidente, "che deve tenere conto del fatto che attualmente abbiamo più presenze di quanto previsto dal Piano nazionale del luglio 2014: dovremmo avere circa 1.600 persone, siamo invece a oltre 2.700 a cui si aggiungono 353 minori non accompagnati per i quali, unici in Italia, anticipiamo le relative spese ai Comuni che li ospitano".

"Stiamo facendo la nostra parte e continueremo a farla" ha dichiarato Serracchiani che ha sottolineato come "abbia funzionato benissimo la convenzione con i Comuni per far lavorare gratuitamente i migranti ospitati così come ha dato risultati l'attivazione delle pattuglie italo-austriache che, dall'inizio dell'anno, ha portato all'arresto di 59 passeur. Senza contare che le richieste di asilo nella Commissione di Gorizia, dopo l'avvio della Commissione a Verona, potranno venir esaminate in sei mesi. Questo non significa nascondere i problemi che ci sono - ha concluso la presidente - ma se c'è la volontà di agire nella giusta direzione e se ognuno si impegna per la sua parte, è possibile affrontare la situazione".

ARC/RU