Udine, 16 mar - "Le associazioni speleologiche regionali sono
ormai da più di un secolo protagoniste dei progetti legati al
mondo sotterraneo e vanno sostenute. Pertanto, compatibilmente
con le risorse disponibili, cercheremo di garantire il fondo da
170mila euro che annualmente sostiene l'attività dei gruppi che
alimentano il Catasto speleologico regionale; auspicabilmente già
entro il 2021 apriremo un nuovo canale contributivo a bando per
sostenere le proposte progettuali che valorizzino la ricerca
scientifica in ambito carsico e l'educazione ai giovani".
È quanto ha annunciato l'assessore regionale alla Difesa
dell'Ambiente e energia, Fabio Scoccimarro, all'apertura del
Tavolo della speleologia, istituito con la L.R. 15/2016 quale
organismo di coordinamento tra i vari soggetti che si occupano di
implementare il Catasto speleologico regionale (Csr).
"La valorizzazione del lavoro sinergico tra gruppi speleologici e
enti di ricerca è una delle priorità che ci siamo dati - ha
affermato l'assessore - e che nei prossimi anni intendiamo
implementare con nuove progettualità che coinvolgano anche le
regioni vicine, così come Austria e Slovenia. Un grande passo
avanti che potrà avere un alleato nell'utilizzo di nuove
tecnologie da cui potrebbero derivare conoscenze interessanti
rispetto al sistema carsico".
"Il legame tra grotte, aree carsiche, acquiferi e acqua potabile
rende evidente l'interesse pubblico nella conoscenza del
patrimonio speleologico, per una visione strategica sulla risorsa
"acqua" quale bene di tutti, perché il Carso non ha confini,
essendo i sistemi carsici interregionali e transfrontalieri" ha
sottolineato ancora Scoccimarro.
In futuro la Regione prevede che le attività di ricerca
proseguano anche con un accordo con il Consiglio nazionale delle
ricerche (Cnr) sulle cosiddette "Ice caves", per lo studio del
cambiamento climatico e delle potenziali risorse idriche; allo
studio anche un progetto nazionale in ambito scientifico. Proprio
in virtù di questo approccio, la banca dati del Csr è stata
strutturata secondo la visione strategica regionale, anche grazie
ad un intenso lavoro sinergico che il Servizio geologico ha
svolto con gli speleologi e gli enti di ricerca. Ad esempio, la
Regione ha sostenuto la collaborazione tra i gruppi e
l'Università degli studi di Trieste per le impegnative attività
di tracciamento degli acquiferi carsici a Doberdò sul Lago e sul
Monte Bernadia.
Da ieri, inoltre, il Catasto speleologico regionale è
accessibile, oltre che dal rinnovato sito-web
(https://catastogrotte.regione.fvg.it/), anche attraverso
un'innovativa app, che farà da supporto alle operazioni di
accatastamento dei siti. Per contatti e informazioni è
disponibile un indirizzo mail (csr@regione.fvg.it) oltre a nuovi
uffici presso il Servizio geologico regionale nel palazzo di via
S. Anastasio 3 a Trieste, dove ha trovato sede una biblioteca
dedicata alla speleologia che sarà aperta al pubblico non appena
l'emergenza sanitaria sarà rientrata.
Il Catasto - nato cent'anni fa, primo in Italia - è un sistema
informativo strutturato per la tutela, la valorizzazione e la
promozione del patrimonio speleologico; funge da centro di
raccolta dati su grotte, aree e acquiferi carsici. Le aree
carsiche coprono il 39 per cento dell'intero territorio
regionale; ne sono state perimetrate 81 di cui il 69 per cento si
trova in territorio collinare o montano.
ARC/SSA/al
Grotta dell'Acqua. Foto di Tiziana Angotzi, tratta dalla galleria fotografica del Catasto speleologico regionale (Csr)
L'assessore a Energia e Ambiente, Fabio Scoccimarro, in una foto d'archiovio