Notizie dalla Giunta


16.07.2014 15:44

REGIONE: SERRACCHIANI, LE RAGIONI DELLA SPECIALITÀ FVG PERMANGONO

Nel corso di un'audizione presso la Commissione bicamerale a Roma, la presidente Serracchiani ha affermato che "autonomia significa differenziazione: non può esserci autonomia là dove le regole sono uguali per tutti". Ma parallelamente, "autonomia significa anche responsabilità delle proprie scelte".
 

Trieste, 16 lug - "Autonomia significa differenziazione: non può esserci autonomia là dove le regole sono uguali per tutti". Ma parallelamente, "autonomia significa anche responsabilità delle proprie scelte".

Lo ha detto questa mattina a Roma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, nel corso di un'audizione presso la Commissione bicamerale per le questioni regionali, presieduta da Renato Balduzzi, che sta svolgendo un'indagine conoscitiva sulle questioni connesse al regionalismo ad autonomia differenziata.

Dopo aver ripercorso le motivazioni che hanno portato alla nascita della specialità del Friuli Venezia Giulia, legata "non solamente alla presenza di minoranze linguistiche ma anche alle questioni storiche del confine orientale", Serracchiani ha affermato di ritenere che "le ragioni della specialità permangono e quindi ancora oggi si giustifica il mantenimento dell'autonomia differenziata e la sua prosecuzione", pur con la necessità di "adeguare il cambiamento globale alle esigenze del territorio", per consentire alla Regione di "ricoprire e rafforzare il proprio ruolo al servizio del Paese, valorizzando la nostra storia, la nostra vocazione europea e il nostro ruolo geopolitico".

Nel corso dell'audizione, la presidente del Friuli Venezia Giulia ha quindi ricordato come "la specialità si concreta anche nell'attribuzione e nell'esercizio di funzioni differenziate" sulla base di un principio di "leale collaborazione con lo Stato" che presuppone un "legame indissolubile tra funzioni trasferite e risorse necessarie ad esercitare".

Secondo Serracchiani, tuttavia, "negli ultimi anni abbiamo assistito alla rottura di questo rapporto, con il mantenimento in capo alla Regione delle funzioni attribuite e una contestuale ingente diminuzione delle entrate e della capacità di spesa conseguente alle manovre statali di stabilizzazione della finanza pubblica. E' stato così violato - ha detto - il principio del congruo finanziamento della funzione da svolgere".

E se il Friuli Venezia Giulia di certo "non è intenzionato a sottrarsi all'obbligo di contribuire al risanamento del Paese" perché "la solidarietà è un dovere costituzionale", l'impatto "non è stato ragionevole perché sviluppato per tagli lineari, prescindendo da ogni valutazione di merito sull'impiego delle risorse secondo i canoni di efficienza, efficacia ed economicità e senza valorizzare adeguatamente lo sforzo avviato dalla Regione per un generale contenimento della spesa pubblica", ha ancora affermato Serracchiani, citando in particolare la gestione dal 1996 del sistema sanitario, "senza aver mai avuto bisogno di chiedere allo Stato risorse aggiuntive" ed anzi "avviando in piena autonomia e prima di altri la riforma" del settore.

Serracchiani ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia, che oltre alla sanità gestisce in proprio anche il trasporto pubblico locale, stia anche facendo la riforma degli enti locali, riqualificando la spesa ed esprimendo capacità di esercizio virtuoso delle risorse. Un fatto questo, ha sottolineato la presidente, emerso chiaramente anche dal giudizio di parificazione dell'esercizio regionale 2013 decretato dalla sezione di controllo della Corte dei Conti.

In sostanza Serracchiani ha parlato di un "federalismo responsabile che funziona", ma anche di "una fase più matura dell'autonomismo" che non significa privilegio, non distinzione bensì collaborazione: "fra i soggetti istituzionali sono importanti relazioni che abbiano alla base saldi principi collaborativi. Il federalismo, la devoluzione, il decentramento politico devono venir realizzati dando spazio al dialogo, nel rispetto reciproco e nella leale collaborazione tra i poteri pubblici", per assicurare "un adeguato equilibrio tra l'azione degli organi statali e le competenze regionali e locali".

Pertanto, rispetto alla riforma costituzionale in atto, la presidente ha concluso chiedendo che "nella ridefinizione delle competenze Stato-Regioni siano salvaguardate le prerogative e le competenze sino ad oggi garantite al Friuli Venezia Giulia e sia previsto un meccanismo di concertazione per la modifica dello Statuto speciale".

ARC/PPD