Udine, 18 set - La Giunta del Friuli Venezia Giulia ha
approvato in via definitiva il disegno di legge che disciplina
l'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a
uso idroelettrico, ovvero impianti che hanno la potenza nominale
media di concessione di 3 mila kW.
Il ddl, presentato su proposta dell'assessore regionale alla
Difesa dell'ambiente e all'Energia, riguarda le nuove gare di
evidenza pubblica per l'assegnazione delle concessioni che
saranno regolate da nuove procedure, in linea con il regime
giuridico di alcuni beni destinati a passare dal demanio dello
Stato a quello idrico regionale. I primi impianti con scadenza
entro il luglio 2024 sono quelli della Val Meduna attualmente in
concessione ad Edison SpA.
Il testo approvato in via definitiva ha recepito due richieste
emerse nel dibattito in Consiglio delle autonomie locali (Cal),
che aveva approvato a maggioranza l'intesa.
Laddove nel testo della norma si demanda alla deliberazione della
Giunta regionale di indizione della procedura di assegnazione
della concessione di grande derivazione d'acqua a uso
idroelettrico, è stata aggiunta la disposizione per cui la quota
di partecipazione della Regione al capitale sociale della società
a capitale misto pubblico privato non possa essere inferiore al
51%, recependo, in tal modo, la richiesta del Cal.
La seconda proposta che è stata inserita nel testo normativo
riguarda la previsione nel progetto della derivazione, tra le
misure di compensazione ambientale e territoriale, della
valorizzazione dell'uso turistico del territorio interessato.
Il disegno di legge approvato stabilisce un nuovo regime
giuridico dei beni, che vengono suddivisi tra le opere definite
"bagnate", ovvero le strutture di raccolta, regolazione,
derivazione delle acque, i canali adduttori, le condotte forzate
e i canali di scarico, che diverranno gratuitamente di proprietà
regionale, e quelle cosiddette "asciutte", cioè gli edifici, i
macchinari, gli impianti per la produzione e trasformazione
dell'energia.
La nuova disciplina tratta dei contenuti contrattuali minimi, a
garanzia del rispetto dell'ambiente e dell'equilibrio
occupazionale e contiene l'obbligo per i concessionari di fornire
a titolo gratuito energia elettrica alla Regione nella misura di
220 kW/h per ogni kW di potenza nominale media di concessione.
Tale energia dovrà poi essere destinata, almeno per il 50 per
cento, ai servizi pubblici e alle categorie di utenti dei
territori interessati dalla derivazione.
In sede di confronto con il Cal l'assessore ha proposto che la
determinazione della misura di almeno il 50% dell'energia ceduta
gratuitamente alla Regione da destinare ai servizi pubblici e
alle categorie di utenti dei territori interessati dalla
derivazione sia oggetto di un confronto tra la Regione e un
gruppo ristretto di componenti del Cal, unitamente alla
determinazione dei criteri di riparto della quota dei canoni
spettanti ai Comuni i cui territori sono interessati dalle grandi
derivazioni.
La Regione ricorda che le norme del disegno di legge demandano
tali determinazioni, rispettivamente, ad un regolamento e alla
deliberazione della Giunta regionale di indizione della procedura
di assegnazione della concessione di grande derivazione d'acqua a
uso idroelettrico, con la finalità di ottimizzare la procedura
stessa.
La Giunta regionale dovrà stabilire quali sono i servizi pubblici
e le categorie di utenti che potranno beneficiare della fornitura
gratuita di energia, i criteri di riparto, sentiti i Comuni
interessati, e la possibilità, in alternativa alla cessione
gratuita di energia, di procedere in tutto o in parte alla sua
monetizzazione.
Le modalità con le quali effettuare la monetizzazione della
quantità di energia elettrica che i concessionari delle grandi
derivazioni d'acqua a uso idroelettrico sono tenuti a cedere
gratuitamente alla Regione sono indicate dall'Autorità di
regolazione per l'energia reti e ambiente (Arera).
ARC/EP/pph