Cultura: Gibelli, progetto Smath utile confronto creatività-impresa
Pordenone, 22 mar - "Un'opportunità di confronto tra creativi e
impresa che consente di creare le giuste relazioni per testare
nuove idee che potranno trasformarsi in progetti imprenditoriali".
Così l'assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Tiziana
Gibelli, ha sintetizzato il senso del work cafè svoltosi oggi a
Pordenone nella sede del Palazzo delle arti e del fumetto (Paff)
in occasione del primo appuntamento del progetto Interreg
denominato Smath.
L'obiettivo principale di questa attività, il cui acronimo sta a
indicare le atmosfere intelligenti per lo sviluppo di nuove
imprese culturali e creative, è quello di migliorare la qualità e
la quantità di connessioni fra il settore culturale, che
tradizionalmente beneficia di un forte contributo pubblico, e
quello creativo che è invece più orientato verso modelli di
sviluppo di forma imprenditoriale.
In particolare si vuole favorire lo sviluppo e il rafforzamento
di un'atmosfera intelligente quale precondizione per la nascita e
il consolidamento di piccole e medie imprese nei settori
culturale e creativo. Il confronto ha visto protagonisti da un
lato i soggetti interessati a proporre nuove idee da applicare in
campo produttivo e culturale e, dall'altro, imprenditori e
rappresentanti del mondo economico locale intenti a cogliere
spunti che possano creare nuove opportunità di business.
Come ha avuto modo di spiegare l'assessore nel suo intervento a
conclusione della giornata di lavori, iniziative come quella di
oggi rappresentano un banco di prova per favorire l'incontro tra
creatività e impresa.
"Abbiamo deciso - ha detto Gibelli - di assumere anche il
progetto Smath tra le varie iniziative in corso sulle imprese
culturali che raggruppano tutto il mondo della creatività,
industria compresa. Questo progetto è stato pensato e strutturato
per favorire confronto e incontro tra creatività e impresa,
creando così una sorta di contaminazione capace di generare
effetti positivi in entrambe i settori".
"Se il mondo della creatività non si misura con le esigenze
dell'industria - ha evidenziato l'assessore Fvg alla Cultura -
difficilmente si riesce a trovare un punto di collegamento tra i
due comparti. Il confronto fa bene ai giovani perché consente
loro di verificare subito se la propria idea può avere seguito o
meno".
Gibelli si è quindi soffermata sul peso che le imprese culturali
creative generano all'interno del Friuli Venezia Giulia. Il
settore produce circa 1,8 miliardi di euro di valore aggiunto
grazie all'impiego di 33mila dipendenti e 400 addetti. Valori che
incidono, rispettivamente, per il 5,3% e 6,2% sul totale delle
grandezze regionali.
"Questi sono numeri - ha ricordato Gibelli - che dimostrano
quanto il comparto sia importante per il territorio; iniziative
come quelle di oggi ci servono per spiegare agli operatori
economici privati e istituzionali il peso specifico di questo
settore che impatta in modo significativo sul Pil e sul valore
aggiunto di questa nostra regione".
ARC/AL/fc
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