Trieste, 22 ago - In Friuli Venezia Giulia nel 2018 la qualità
dell'aria è stata complessivamente buona, mediamente rispettosa
dei limiti di legge e in miglioramento rispetto l'anno
precedente. È questo il primo importante messaggio emerso durante
la presentazione della Relazione sulla qualità dell'aria in
Friuli Venezia Giulia per il 2018, che si è tenuta a Udine alla
presenza dell'assessore regionale all'ambiente Fabio Scoccimarro
e del direttore generale di Arpa FVG, Stellio Vatta.
La Relazione sulla qualità dell'aria è un rapporto redatto
annualmente dall'Agenzia regionale per l'ambiente sulla base dei
criteri fissati a livello nazionale ed europeo a tutela della
salute. Il documento considera tutti gli inquinanti 'normati',
ovvero quelli per cui esiste un limite di legge in aria ambiente,
raggruppabili in due grandi famiglie: i Macroinquinanti
(materiale particolato, ossidi di zolfo e azoto, ozono, benzene e
monossido di carbonio) e i Microinquinanti (benzo[a]pirene e
metalli pesanti quali l'arsenico, il cadmio, il nichel e il
piombo).
Macroinquinanti
Il materiale particolato è monitorato sia nella frazione più
grossolana (il PM10), che nella frazione più fina (PM2.5). Le
polveri sottili hanno presentato nel 2018 un significativo
miglioramento rispetto al 2017, in parte dovuto alle condizioni
meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Per
il PM10, la relazione sulla qualità dell'aria considera due
indicatori: il numero di superamenti giornalieri e la media
annua.
PM10
Nel corso del 2018 il numero di superamenti giornalieri del PM10
è andato oltre al limite di legge solo su una ridotta area della
pianura occidentale, grossomodo tra il confine con il Veneto e il
Tagliamento, dove le caratteristiche climatiche sono simili a
quelle della pianura padana. La situazione è comunque risultata
decisamente migliorata rispetto al 2017. L'area con eccesso di
superamenti giornalieri si estende su una superficie stimata di
circa 100 chilometri quadrati (250 chilometri quadrati nel 2017),
interessando una popolazione di circa 30.000 persone (112.000 nel
2017).
Decisamente non problematico è risultato l'andamento della media
annua di PM10, che presenta ovunque un valore medio inferiore al
limite di legge. Sostanzialmente rassicurante, da tutti i punti
di vista, risulta essere la qualità dell'aria rispetto a questo
inquinante nella zona di montagna.
I dati acquisiti da Arpa Fvg consentono anche di effettuare delle
considerazioni di dettaglio sulla qualità dell'aria nelle aree
urbane. Le stazioni di misura del particolato atmosferico
collocate in prossimità di singoli assi viari ad alta percorrenza
rilevano una concentrazione di polveri maggiore del 5 per cento
rispetto alle stazioni di fondo urbano.
PM2.5
Per il PM2.5, il solo indicatore preso in considerazione è la
media annuale. Questo inquinante nel 2018 presenta un leggero
miglioramento rispetto all'anno precedente, rimanendo al di sotto
addirittura del limite di legge di 20 microgrammi per metro cubo,
che entrerà in vigore con il 2020.
Ozono
Meno positivo l'andamento dell'ozono. Nel 2018 i valori di questo
inquinante sono stati elevati su quasi tutto il territorio
regionale e leggermente superiori al 2017. La causa va ricercata
nel maggior apporto di radiazione solare nel periodo estivo.
Biossido di azoto (NO2)
La concentrazione media annua e le concentrazioni medie orarie
(valori di picco) di biossido di azoto sono rimaste al di sotto
del limite di legge su tutto il territorio regionale. Il sistema
di monitoraggio gestito da Arpa consente di rilevare gli impatti
dei flussi di traffico sulle concentrazioni di biossido di azoto,
che aumentano del 10-30 per cento nei pressi degli assi viari
maggiormente trafficati.
Monossido di carbonio (CO)
Per quanto riguarda il monossido di carbonio, anche nel corso del
2018 si sono confermate le basse concentrazioni osservate negli
anni precedenti, sempre inferiori ai limiti di legge. I valori
più elevati si riscontrano solo nelle aree caratterizzate da
traffico intenso e nei pressi di alcune circoscritte aree
produttive.
Biossido di zolfo
Anche il biossido di zolfo, da diversi anni, mostra
concentrazioni molto basse su tutta la regione ad eccezione di
alcune aree nei pressi dello stabilimento siderurgico di Servola.
Benzene
In quasi tutta la regione i valori di benzene registrati nel
corso del 2018 sono leggermente migliorati rispetto all'anno
precedente e quasi tutte le postazioni di misura rimangono
abbondantemente inferiori al limite di legge.
I Microinquinanti
Si tratta di sostanze che si trovano quasi sempre adese al
materiale particolato e che ne costituiscono una componente
minoritaria che può aiutare ad individuarne l'origine.
Benzo(a)pirene
Nel complesso la situazione del benzo(a)pirene risulta
sostanzialmente invariata rispetto a quanto osservato nel 2017 e
negli anni precedenti, con valori inferiori al limite - ma
prossimi allo stesso - su tutta la pianura. La presenza diffusa
di questo inquinante fa ritenere che, in assenza di sorgenti
puntuali, le concentrazioni prossime ai limiti siano da imputare
in particolare all'uso diffuso della legna come combustibile
domestico, soprattutto se a ciocchi e se utilizzata in impianti
obsoleti.
Metalli pesanti
Infine, i metalli pesanti (Arsenico, Cadmio, Nichel, Piombo)
confermano anche nel 2018 una situazione abbondantemente al di
sotto dei limiti di legge su tutta la regione.
ARC/COM/Red
Una stazione mobile dell'Arpa per la misurazione dell'aria