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11.10.2006 17:20

TERREMOTO '76: ILLY A COMMEMORAZIONE CON SENATORE ANDREOTTI

Fagagna, 11 ott - "Il problema più importante che abbiamo davanti è quello della ripresa europea: con un po' di spirito friulano, quello della ricostruzione dopo il terremoto del 1976, credo che si possa veramente sviluppare l'unità europea".
E' questo uno dei concetti espressi oggi al municipio di Fagagna dal senatore a vita Giulio Andreotti, presidente del Consiglio dei ministri dal luglio di quel terribile 1976, nella cerimonia di commemorazione a 30 anni dal sisma che sconvolse il Friuli e la stessa Fagagna (gravemente danneggiata dalle scosse telluriche) alla quale sono intervenuti il presidente della Regione, Riccardo Illy, ed il sindaco della cittadina friulana, Gianluigi D'Orlandi.
Illy, che anche in quest'occasione ha ritenuto doveroso ricordare le vittime del sisma, si è in particolare soffermato sul "modello Friuli Venezia Giulia" nella creazione del sistema di Protezione Civile, poi "adottato" a livello nazionale ed anche in campo internazionale, nonché sull'esigenza di puntare di più - nella nostra regione e nelle altre realtà regionali del Paese - nelle attività di prevenzione.
Prevenzione per la quale oggi ci sono gli strumenti tecnici ma necessitano le risorse finanziarie.
Il presidente Illy, legandosi alle esperienze maturate subito dopo il terremoto del 1976 (i poteri attributi ai sindaci nell'opera di ricostruzione), ha inoltre sottolineato come il Friuli Venezia Giulia stia adottando un modello federale, di punta in Italia, anche dal punto di vista fiscale, attribuendo funzioni, competenze e risorse economiche agli Enti locali, per soddisfare al meglio le richieste e le esigenze del territorio e del tessuto socio-economico.
Una riforma, peraltro, che deve viaggiare di pari passo con l'avvio del comparto unico, ha osservato il presidente della Regione.
Illy ha infine posto l'accento, ricordando come la rinascita del Friuli terremotato passò anche attraverso una ricostruzione che privilegiò dapprima "la fabbrica, poi la casa e quindi la chiesa", sul valore sempre più attuale del lavoro e dell'impresa, come bene compresero i friulani in quei difficili momenti.
Il presidente Andreotti, in risposta all'intervento del sindaco D'Orlandi, ha messo in luce l'allora "convergenza politica" che si manifestò in Parlamento per finanziare l'opera di ricostruzione del Friuli schiantato dal sisma, che ben si coniugò con il carattere straordinario delle genti friulane, per le quali "provo - ha affermato Andreotti - una sincera ammirazione".
Alla cerimonia al municipio di Fagagna sono intervenuti, tra gli altri, i vicepresidenti del Consiglio regionale Carlo Monai e Roberto Asquini, il prefetto di Udine, Camillo Andreana, e numerosissimi consiglieri ed ex consiglieri regionali.
ARC/RM