Trieste 27 lug - Dall'industria all'artigianato, dai mestieri
tradizionali ai servizi, dal marmista all'estetista. È amplio il
ventaglio dell'offerta dei tirocini estivi, misura formativa di
politica attiva finalizzata ad arricchire il bagaglio di
conoscenze e competenze di persone che abbiano almeno 16 anni,
non necessariamente in stato di disoccupazione. La durata del
tirocinio non può essere inferiore a tre settimane e non
superiore a tre mesi.
Boom di richieste per l'anno in corso (iscrizioni chiuse): sono
190, +44% rispetto al 2018, con 140 maschi e 50 femmine. La
provincia di Udine fa la parte del leone, con 110 richieste;
seguono Pordenone (56), Gorizia (14) e Trieste (10). Centrale il
ruolo della Regione, soggetto promotore delle attività attraverso
le strutture stabili di sostegno all'orientamento educativo e con
la collaborazione delle altre strutture di Orientamento.
Complessivamente, sono 14 i tutor sul territorio regionale.
Spiega l'assessore regionale Alessia Rosolen: "Il Friuli Venezia
Giulia è l'unica Regione che interviene con le sue strutture in
sostituzione delle scuole, con ruolo di soggetto promotore. Le
convezioni vengono stipulate tra l'amministrazione regionale e le
aziende. Invito a non sottovalutare questa formula che consente
ai ragazzi di essere proiettati in una dimensione lavorativa e di
costruire un percorso personale che possa coniugare le competenze
teoriche alla crescita formativa e pratica. Allargando il
compasso, la gestione autonoma del comparto dell'istruzione
conferma la maturità di una Regione che ha imboccato un percorso
che implica una forte assunzione di responsabilità. Anche alla
luce dei riscontri molto positivi del 2019, la misura dei
tirocini sarà ripetuta nei prossimi anni. Invitiamo gli
interessati a prendere contatto con gli uffici competenti. Per
ulteriori informazioni, il link è
http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/istruzione-ricerca/studi
are/FOGLIA228/".
Si assiste a un forte squilibrio di genere nei settori
dell'industria (addetto alle macchine utensili, addetto al
magazzino, addetto alle tornerie meccaniche) e dell'artigianato
(elettricista, idraulico, muratore, marmista, falegname,
panettiere), dove il 90% delle richieste arrivano da maschi. La
situzione cambia decisamente nel comparto dei servizi (estetista,
parrucchiera, addetto alla vendita, cameriere, bagnino, grafico)
dove si raggiunge un'assoluta parità tra le candidature al
maschile e quelle al femminile.
ARC/Com