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28.11.2014 17:21

AMBIENTE: VITO, A DICEMBRE L'ACCORDO PER "MARINE STRATEGY" IN FVG

Trieste, 28 nov - La Giunta regionale ha confermato oggi l'adesione del Friuli Venezia Giulia all'Accordo che definisce le modalità di collaborazione tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e le Regioni, per l'attuazione della componente regionale dei programmi di monitoraggio finalizzati alla valutazione continua dello stato ambientale delle acque marine.

Coinvolte nella sottoscrizione del documento sono: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, e Puglia (Sottoregione Mare Adriatico); Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia (Sottoregione Ionio-Mediterraneo Centrale); Liguria, Toscana, Sardegna, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia (Sottoregione Mediterraneo Occidentale).

"L'Accordo fa seguito al Protocollo d'intesa firmato nel 2012 per l'attuazione in Italia della Strategia Marina, definita con decreto legislativo sulla base della direttiva comunitaria Marine Strategy Framework Directive (MSFD) - conferma l'assessore regionale all'Ambiente del FVG Sara Vito che, in rappresentanza della Regione, lo sottoscriverà il prossimo dicembre - e già in quell'occasione era stato stabilito che ciascuna Regione svolgesse alcune attività di indagine".

"In particolare - rileva Sara Vito - nell'ambito di quelle concordate tra la Sottoregione Mare Adriatico ed il Ministero, il Friuli Venezia Giulia aveva sviluppato, attraverso l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA), i temi relativi all'estensione degli habitat bentonici e pelagici e gli aspetti inerenti l'inquinamento marino dovuto ai rifiuti".

"L'Accordo approvato oggi ci consente di proseguire sulla strada della tutela del mare - osserva l'assessore Vito - attraverso l'attuazione della parte affidata alle Regioni dei Programmi di monitoraggio della Strategia Marina". "Elaborati dal Ministero in collaborazione con le Regioni - ricorda Vito - i programmi sono stati approvati in seguito ad una consultazione pubblica che ha portato i cittadini a partecipare, attraverso la compilazione di un questionario on line, alla definizione delle scelte migliori per il loro sviluppo".

Il Ministero attua il coordinamento delle politiche di tutela del mare e delle connesse strategie di crescita economica attraverso il Comitato tecnico, al quale partecipano tutti i soggetti istituzionali competenti (incluse le Regioni) e per le attività che verranno svolte dalla Sottoregione Mare Adriatico ha messo a disposizione 3 milioni. I fondi saranno erogati sulla base della quantificazione dei costi relativi alle azioni messe in campo dalle Regioni, che in questo modo svolgeranno un ruolo attivo al fine di "conseguire e mantenere un buono stato ambientale del mare entro il 2020", come indicato dal decreto legislativo del 2010 in attuazione della direttiva comunitaria.

Da effettuare di norma entro le 12 miglia nautiche, le attività indicate nel Protocollo riguardano il controllo delle variabili chimico-fisiche e della concentrazione di contaminanti nella colonna d'acqua, del fito-zooplancton, delle microplastiche, dei rifiuti spiaggiati, dell'habitat e della biocenosi dei fondali, della concentrazione dei contaminanti nei sedimenti, delle specie invasive. Per la loro realizzazione è previsto anche un piano di formazione e confronto sulle procedure e le metodologie d'indagine da adottare, al fine di garantire un'adeguata standardizzazione delle conoscenze tecniche ed operative.

Dello svolgimento delle attività si occuperanno le ARPA regionali, e nell'ambito di ogni Sottoregione è stata individuata un'ARPA capofila, (che per la Sottoregione Mare Adriatico è l'Emilia-Romagna) che garantirà il coordinamento operativo e l'utilizzo delle risorse finanziarie. Per la verifica della qualità del lavoro svolto, il Ministero nominerà invece una Commissione, di cui faranno parte tre rappresentanti del Ministero stesso ed uno per ogni Regione.

ARC/LVZ