Notizie dalla Giunta


11.09.2014 15:56

PAPA FRANCESCO: IL 13 SETTEMBRE A REDIPUGLIA PREGHIERA PER TUTTI I CADUTI

La presidente Serracchiani: "Preghiera e ricordo per tutti".

Trieste, 11 sett – Con profonda commozione ed autentica devozione La accogliamo, Santo Padre, in Friuli Venezia Giulia, pellegrino di Pace in questa nostra terra di confine, attraversata e ferita dalle grandi guerre del secolo scorso.

Assieme a Lei, e con tutte le donne e gli uomini in divisa del nostro Paese, desideriamo pregare per i Caduti di ogni guerra, nella consapevolezza di dover – oggi più che mai – pregare per la fine di tutte le guerre, che continuano a martoriare il mondo.

La accogliamo, Santo Padre, con la volontà di assecondare ed aiutare la Sua missione, svolgendo un ruolo, seppur piccolo, per una più vera fratellanza tra i popoli e per offrire il nostro aiuto ed il nostro supporto a quanti soffrono a causa di queste devastazioni.

Al Sacrario di Redipuglia ed al vicino Cimitero austro-ungarico di Fogliano giacciono le spoglie di quasi 120.000 Caduti: giovani che parlavano lingue diverse, probabilmente anche di credo diverso, che hanno compiuto il loro dovere, sino al sacrificio estremo.

Oggi possiamo solo ricordarli, tutti, con profonda pietà ripetendo sommessamente "mai più", mai più guerre, mai più tanta ferocia, mai più un simile abbrutimento del genere umano.

Questa regione, Santità, è stata crudamente incisa dalle tragedie belliche del XX secolo. Ed il Friuli Venezia Giulia ha l'onore, il triste "privilegio", di custodire anche un altro Sacrario, che conserva la memoria di altri 100.000 Caduti, nella seconda Guerra mondiale, in terra di Russia.

Nella cripta del Tempio di Cargnacco, a pochi chilometri da qui, giacciono infatti i resti di altri mille Soldati per lo più "ignoti", tanti provenienti proprio dalle nostre comunità friulane e giuliane, a testimonianza, ulteriore, della tragicità delle ferite lasciate dalla guerra sui nostri territori.

Alla preghiera per tutti i Caduti, di ogni guerra, di ogni conflitto che ha imperversato ed imperversa nel mondo, vorrei se ne aggiungesse una particolare, assieme al ricordo, per le suore missionarie che vestendo una "divisa" di pace, di fratellanza e di solidarietà hanno versato il loro sangue pochi giorni fa in terra d'Africa.

"Mai più", sento il dovere di dire.

Debora Serracchiani