Salute: Riccardi, Regione pronta qualora si riaffacci febbre del Nilo
Casistica non va sovradimensionata, c'è invece recrudescenza Hiv
Udine, 14 giu - Sul West Nile, la febbre del Nilo occidentale,
"la Regione ha predisposto un'organizzazione completa dal punto
di vista della prevenzione e della protezione. Davanti a un
fenomeno endemico in alcune zone, la rete dei professionisti e
dei sanitari del Friuli Venezia Giulia è attrezzata per tutelare
la salute dei cittadini. L'importante è dare la giusta dimensione
al fenomeno".
Lo ha affermato il vicegovernatore con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, in una conferenza stampa nella sede della
Regione di Udine nel corso della quale è stata presentata la rete
infettivologica del Friuli Venezia Giulia con una
puntualizzazione sulle procedure di sorveglianza e di eventuale
intervento rispetto al West Nile.
"Rassicuriamo la popolazione che dal punto di vista della
precauzione e della diligenza siamo preparati", ha rilevato
Riccardi, aggiungendo che "una corretta informazione permette di
evitare esagerazioni e inutili allarmismi".
Il professor Matteo Bassetti, coordinatore della rete
infettivologica regionale - struttura di eccellenza di cui solo
il Friuli Venezia Giulia è dotato a livello nazionale - ha reso
noto che nel 2018 si sono riscontrati in regione 38 casi di
febbre del Nilo, di cui solo 14 con fenomeni neuroinvasivi. Dei
quattro decessi attributi all'infezione, in realtà solo due erano
collegati al West Nile virus, probabilmente come concausa di
altre patologie. In altri termini, è stato detto, occorre
chiarire se si muore "di" o "con" una patologia come West Nile.
Bassetti ha precisato anche che un unico laboratorio in regione,
a Trieste - e nessun altro - è autorizzato a confermare la
diagnosi della patologia.
Nell'ambito delle misure sanitarie-ambientali di contrasto al
West Nile, Riccardi ha ricordato che sono stati triplicati i
finanziamenti regionali ai Comuni per la prevenzione della
trasmissione del virus, passando da 100mila a 300mila euro, ai
quali si aggiungono 250 mila euro per la lotta alle zanzare e
alle termiti e per le operazioni di derattizzazione.
Se, come è stato chiarito oggi, il West Nile non si è configurato
come un'epidemia nel 2018 dato il ridotto numero di casi,
Bassetti ha invece indicato la necessità di rialzare la guardia
sulla prevenzione dell'infezione da Hiv, che ha registrato nella
sola provincia di Udine 15 casi nei primi mesi del 2019, tanti
quanti se ne sono verificati nel 2018. I soggetti sono prevalenza
di età compresa tra i 40 e 50 anni e l'infezione si è trasmessa
attraverso rapporti omosessuali o bisessuali non protetti.
"Bisogna tornare a parlare di Hiv - ha concluso Bassetti - e
raccomandare l'utilizzo del preservativo nei rapporti sessuali".
Alla conferenza stampa con il Riccardi e Bassetti era presente
anche il responsabile della Prevenzione del sistema sanitario
regionale, Paolo Pischiutti.
ARC/PPH/fc
Salute: Riccardi, Regione pronta qualora si riaffacci febbre del Nilo
Il vicegovernatore Riccardo Riccardi tra il responsabile della Prevenzione del sistema sanitario regionale Paolo Pischiutti e Matteo Bassetti, coordinatore della rete infettivologica del Friuli Venezia Gulia
Foto ARC Montenero
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