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06.03.2016 12:56

AMBIENTE/GIUSTIZIA: SERRACCHIANI, "CASO FERRIERA" APPROCCIO INNOVATIVO

Cividale, 6 mar - "Nelle vicende ambientali la fase patologica è affrontata con sanzioni, sequestri e tutte le necessarie azioni previste dalla legge, ma da amministratore pubblico rilevo che il problema ancora non risolto è quello della fase preventiva: spesso c'è una solitudine che non aiuta chi deve prendere decisioni nell'applicazione della legge".

Lo ha sottolineato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani intervenendo al dibattito su Giustizia, ambiente, impresa, moderato dalla giornalista Federica Fantozzi, a cui sono intervenuti anche Matteo Di Giusto, presidente dei Giovani di Confindustria del FVG, Dimitri Girotto, docente di Diritto costituzionale dell'Università di Udine e Francesco Bruno, avvocato, nell'ambito di Lex Fest 2016, la tre giorni dedicata alla giustizia e agli operatori del diritto che si è tenuta al Castello di Canussio a Cividale.

"Da presidente di Regione ricopro anche il ruolo di commissario straordinario per la terza corsia dell'Autostrada A4, per il dissesto idrogeologico e per la Crisi industriale complessa della Ferriera di Trieste: questo è il segnale che non ci sono le condizioni per l'attività ordinaria che culturalmente deve tenere insieme l'impresa e l'ambiente. In questo senso la strada è stata intrapresa ma c'è ancora un percorso lunghissimo che dobbiamo fare e che è soprattutto amministrativo", ha affermato la presidente del FVG.

Serracchiani nel corso dell'intervento ha passato in rassegna tutte le fasi del caso Ferriera di Servola (TS), di fatto la seconda dichiarazione di Crisi complessa in Italia dopo quella di Piombino. Un insediamento produttivo che era insediato dal 1896, molto prima che i quartieri residenziali di Trieste vi nascessero attorno.

"Siamo il primo caso in Italia che sta dando attuazione all'articolo 252 bis del decreto legislativo del 2006 e quindi realizzando il risanamento ambientale contemporaneamente al proseguimento dell'attività industriale: questo tenuto conto del fatto che si tratta di una tipologia di produzione che, come nel caso dell'Ilva, non può essere sospesa", ha spiegato Serracchiani ricordando anche che l'Accordo di Programma costruito dalla Regione e sottoscritto da cinque ministeri, soggetto privato e altri enti, è stato raggiunto in soli otto mesi, "tempi straordinari per il nostro Paese" e con un investimento privato "tutt'affatto banale" di 170 milioni di euro, che si aggiungono ai 41 di fonte pubblica.

Anche le condizioni di controllo sono in questo caso innovative, ha sottolineato Serracchiani. "L'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è stata adottata recentemente tenendo conto della nuova Direttiva Europea che è intervenuta tra il 2014 e il 2015 e che fa sì che si tratti di una dichiarazione di impatto ambientale che in qualche modo rimane aperta e che tramite controllo costante costringe a interventi serrati, pena sanzioni molto salate. In questo quadro l'impresa e il pubblico sono chiamati a realizzare in tempi precisi tutte le azioni programmate: anche questa - ha concluso Serracchiani - una condizione che troppo spesso in Italia non si è verificata".

ARC/EP