Trieste, 10 dic - "L'Unione europea deve aiutare i singoli
Stati membri nel controllo dei confini come previsto dall'accordo
di Schengen".
Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga intervenendo in videoconferenza alla
141esima sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni
intitolata "Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo".
"Schengen non prevede solo la libera circolazione all'interno
dell'Unione - ha rimarcato Fedriga - ma anche che gli Stati
membri debbano presidiare i confini".
"In nessuno stato democratico occidentale è permesso l'ingresso
irregolare. Questo però è ciò che, purtroppo, è avvenuto in
Europa negli ultimi anni, dove si continua a non distinguere fra
chi abbia diritto alla protezione e chi invece questo diritto non
ce l'abbia".
"Il caso italiano è eclatante - ha aggiunto il governatore -.
L'attuale Governo ha reintrodotto una protezione speciale che, di
fatto, dà un'ampia discrezionalità, superando sia lo status di
rifugiato che la protezione sussidiaria".
"Inoltre chi entra in Europa e fa domanda di protezione, prima di
ricevere risposta, può circolare liberamente sul territorio,
impedendo che si concludano i rimpatri. Anche se le procedure
vengono ultimate, la persona che non ha diritto a restare,
infatti, non è più rintracciata".
"Senza tralasciare poi - ha aggiunto - che molti Paesi,
nonostante ci siano accordi precisi sui rimpatri, non accettano i
loro cittadini. Su questo la Ue potrebbe avere un ruolo
importante, per esempio, comminando sanzioni a quegli Stati che
non rispettano questi patti".
"Ci siamo dimenticati un diritto importante per queste persone:
quello a non migrare - ha rimarcato Fedriga -. Ciò significa dare
a tutti la possibilità di rimanere nella propria terra di origine
dove poter trovare soddisfazione, sviluppo e futuro".
"L'Unione europea negli ultimi anni ha favorito invece
l'immigrazione irregolare, finanziando anche quelle Ong che,
agendo contro la legislazione internazionale, continuano a
importare irregolari che rimangono tali nei nostri territori".
"La Ue si sta scordando di chi non ha la forza né economica né
fisica per migrare. Importando invece manodopera a basso costo e
facendo un dumping salariale inaccettabile ci stiamo dimenticando
- ha affermato Fedriga in conclusione - degli ultimi fra gli
ultimi, dei deboli fra i deboli, dei poveri fra i poveri".
ARC/RT/al
Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, in una foto d'archivio
Foto Regione FVG