Ambiente:Scoccimarro, rischio danno ambientale da Capodistria-Divaccia
Per l'assessore fondamentale il rispetto degli accordi
internazionali in merito al raddoppio della linea ferroviaria
Trieste, 3 apr - "Ribadiamo il no assoluto della Regione alla
seconda linea della ferrovia Capodistria-Divaccia come
attualmente progettata, perché il cantiere rischia di creare
danni ambientali irreversibili per la Riserva naturale della Val
Rosandra a Trieste. Nell'ambito dei rapporti con l'Italia e con
il Friuli Venezia Giulia non è accettabile che il Governo sloveno
dimostri insensibilità al tema ambientale e non applichi i
protocolli previsti dai rapporti internazionali.
Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente,
Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, secondo il
quale "è necessario scongiurare il rischio che si verifichi un
disastro ambientale. Come evidenziato agli incontri bilaterali
Italia-Slovenia e nelle missive all'ex presidente del Consiglio
dei Ministri Giuseppe Conte e all'ex ministro dell'Ambiente
Sergio Costa, con lettera a firma del governatore Fedriga, oltre
che durante i colloqui con i vertici del Mae le gallerie
sotterranee previste dal progetto sloveno rischiano di provocare
il prosciugamento dei torrenti Rosandra e Ospo. Un pericolo
concreto, più volte sottolineato dalla Regione Friuli Venezia
Giulia negli ultimi due anni, che è stato confermato anche dal
parere negativo sull'opera espresso dello Stato italiano.
Nonostante gli accordi internazionali prevedano per questo tipo
di opera il parere favorevole anche del nostro Paese, pare che le
autorità slovene vogliano comunque dare il via ai cantieri".
"Far parte dell'Unione non significa solo poter accedere ai
finanziamenti europei, che nel caso di quest'opera ammontano a
oltre 100 milioni di euro, ma anche rispettare gli accordi
comunitari e confrontarsi con gli altri Stati per raggiungere
obiettivi comuni, tra i quali quello prioritario della tutela
dell'ambiente. Le azioni del Governo di Lubiana hanno suscitato
la contrarietà degli ecologisti sloveni, ai quali auspico che
finalmente facciano eco quelle degli omologhi italiani. Nei
prossimi giorni incontrerò esponenti del nuovo Governo cui
ribadirò le nostre preoccupazioni e chiederò anche ai nostri
parlamentari europei, un intervento di massima urgenza per
bloccare l'imminente partenza del cantiere".
ARC/COM/ma
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