Trieste, 2 luglio - "Ci sono due cose che contraddistinguono le
genti del Friuli Venezia Giulia: saper fare bene le cose ed
essere rispettosi. Per questo la tappa del Giro d'Italia sul
Lussari sarà fatta nel rispetto della santità del luogo e della
natura, offrendo un percorso adeguato a un'occasione unica e
irripetibile".
Lo ha dichiarato il vicegovernatore con delega alla Protezione
civile, Riccardo Riccardi, nel corso del sopralluogo tenutosi
questo pomeriggio sulla pista che dalla Val Saisera sale al Monte
Santo e che potrebbe diventare l'ultima tappa dell'edizione del
2021 della corsa rosa.
"Smorziamo subito le polemiche accese nelle scorse settimane - ha
dichiarato Riccardi - perché le tecnologie di oggi ci permettono
di poter fare bene le cose, limitando l'impatto per la
sistemazione della pista che sale al Lussari utilizzando anche
materiale naturale".
Il vicegovernatore ha ribadito quanto già espresso in occasione
del lancio del progetto di fare del Lussari la seconda montagna
mitica del ciclismo dopo lo Zoncolan. "Questa - ha detto - è una
grande occasione di visibilità per la nostra regione, perché il
Giro d'Italia ha una portata mediatica internazionale".
"È giusto - ha spiegato Riccardi - preoccuparsi dell'impatto. Ma
non ci si può chiudere a riccio davanti alle novità, perché
altrimenti non si evolve. E il Friuli Venezia Giulia, anche
grazie ad eventi come questi, può riconquistare la ribalta che si
merita".
Oltre al vicegovernatore, hanno partecipato al sopralluogo anche
il sindaco di Tarvisio, Renzo Zanette, e il patron delle tappe
regionali del Giro, Enzo Cainero, assieme ai tecnici della corsa
rosa e della Protezione civile regionale.
ARC/GG/PPD
Il vicegovernatore Riccardi assieme al sindaco di Tarvisio, Renzo Zanette, e il patron delle tappe regionali del Giro d'Italia, Enzo Cainero
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