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Trieste, 02 apr - Della sua arte ci restano l'amore smisurato per il teatro e la preziosità del lavoro artigianale da piccolo inventore sensibile, doti che rendevano il suo spettacolo prezioso per tutti. Con queste parole l'assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia Gianni Torrenti ha voluto commemorare la figura di Francesco Macedonio, mancato ieri, esprimendo il cordoglio dell'Amministrazione regionale.
Vorrei ricordare la scomparsa di Francesco Macedonio, regista goriziano, uomo di teatro e apripista in regione del "teatro d'arte per tutti", ha detto Torrenti. Dagli anni '60 aveva deciso di vivere a Trieste dove divenne una delle figure di spicco, prima dello Stabile regionale, dove lavorò per almeno vent'anni, e in seguito del Teatro La Contrada a cui è rimasto fedele in qualità di direttore artistico e regista fino alla fine. Importante ricordare il suo impegno nella messa in scena di alcuni spettacoli per la compagnia dei "Piccoli" di Podrecca e di alcune opere e operette per il Teatro Giuseppe Verdi di Trieste. Le sue 'messe in scena' hanno spaziato dal dialetto triestino ai classici di Goldoni fino al teatro contemporaneo anche se la città lo ricorda principalmente per l'avventura del Teatro La Contrada, nata nel 1976, assieme agli attori Orazio Bobbio, Ariella Reggio e Lidia Braico. ARC/Com/PPD