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23.01.2015 12:54

AMBIENTE: APPROVATO IL PRIMO "STEP" DEL DDL PER LA DIFESA DEL SUOLO E L'USO DELLE ACQUE

L'assessore regionale all'Ambiente e all'Energia Sara Vito: "Il disegno di legge ha lo scopo di conservare e tutelare il suolo e il demanio idrico perché questi beni preziosi devono essere salvaguardati anche per le generazioni future."

Trieste, 23 gen - Oggi la Giunta del Friuli Venezia Giulia ha approvato in via preliminare, su proposta dell'assessore regionale all'Ambiente e all'Energia Sara Vito, il disegno di legge (ddl) "Disciplina organica in materia di difesa del suolo e di utilizzazione delle acque".

"Il territorio regionale e il nostro patrimonio idrico sono beni fondamentali che intendiamo salvaguardare e utilizzare secondo i principi di razionalità e di solidarietà per assicurane l'equa condivisione e l'accessibilità a tutti, nei limiti di un utilizzo sostenibile. Dobbiamo tutelare le aspettative e i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale. Sicurezza della popolazione, conservazione e difesa del territorio attraverso azioni di controllo del regime idraulico, di intervento sul reticolo idrografico, di risanamento idrogeologico e di controllo dell'uso del suolo e del sottosuolo, sono i capisaldi del ddl che ho presentato oggi in Giunta", ha sottolineato l'assessore Vito, "e il provvedimento assicura l'utilizzo del patrimonio idrico oltre che per scopi umani anche per uso agricolo."

"Questo ddl intende superare la legge regionale 16 del 2002 che negli anni ha perso progressivamente la sua valenza per i successivi interventi legislativi abrogativi e di modifica da parte dei livelli regionale e nazionale",  ha osservato l'assessore, "inoltre, la normativa regionale in tema di difesa del suolo era stata nel frattempo inserita in altri provvedimenti, rendendo la disciplina di questa materia frastagliata e stratificata." Il ddl regionale presenta 65 corposi articoli suddivisi in sei titoli.

Gli obiettivi dell'uso sostenibile del territorio e del controllo sugli utilizzi delle risorse idriche hanno comportato l'esigenza di una nuova classificazione dei corsi d'acqua in cinque classi: naturali principali, naturali di pianura, naturali montani, canali e rogge, altri naturali e artificiali; delle opere idrauliche in cinque categorie, dalla rilevanza regionale a quella locale o d'interesse privato.

Tra le novità l'introduzione e l'uso massiccio dei sistemi informativi di rilevazione della realtà territoriale e di diffusione telematica dei dati territoriali attraverso il "Sistema informativo regionale per la difesa del suolo", comprendente il Catasto regionale dei corsi d'acqua, dei laghi naturali e degli invasi, il Catasto regionale delle opere idrauliche ed idraulicoforestali e il Catasto regionale degli sbarramenti fluviali.

Specifica l'assessore Vito: "La difesa del suolo e la salvaguardia della pubblica incolumità richiedono l'adozione di strategie basate sul monitoraggio continuo della situazione, sulla rilevazione in tempo reale delle criticità idrauliche e geologiche e sulla capacità di pronto intervento. Abbiamo massimizzato la sinergia tra le direzioni regionali e la Protezione civile regionale. La Protezione civile avrà il compito di raccogliere tutti i dati inviati dalle diverse direzioni regionali al Sistema informativo regionale per la difesa del suolo. L'aggiornamento dei dati sarà continuo."

In merito al Catasto regionale delle utilizzazioni d'acqua, l'assessore Vito osserva: "È uno strumento di pianificazione dell'impiego della risorsa idrica e di tutela del bilancio idrico dei corsi d'acqua. Con il Catasto saranno possibili la rilevazione e il censimento di tutte le utilizzazioni in atto sui corpi idrici del territorio regionale. Avremo una fotografia sempre aggiornata dello stato di salute del nostro territorio."

La conoscenza approfondita del territorio regionale e la programmazione delle azioni per la sua gestione sono poste al centro del provvedimento con particolare attenzione all'attribuzione delle funzioni agli Enti territoriali attraverso una loro razionalizzazione e quindi ridefinizione. Il testo di legge prevede, infatti, una nuova "gerarchizzazione" del reticolo idrografico regionale ed una diversa classificazione delle opere idrauliche.

L'assessore Vito sottolinea: "È risultato indispensabile disegnare un modello di governance del territorio regionale ridefinendo l'organizzazione delle competenze relative all'attuazione degli interventi di difesa del suolo, flessibile ed ispirato ai principi del decentramento e della collaborazione. La nuova ripartizione delle funzioni tra Regione, Comuni e Consorzi di Bonifica garantisce una copertura del territorio regionale analitica ed adeguata, calibrata sulle caratteristiche e sulla posizione geografica dei corpi idrici e dei loro singoli tratti."

Alla Regione, con le due direzioni centrali Ambiente e Risorse agricole e forestali, compete la gestione dei corsi d'acqua principali di pianura e di quelli di fondovalle nell'area montana. I Consorzi di Bonifica svolgeranno alcune attività di gestione dei corsi d'acqua secondari di pianura, i comprensori di bonifica e i canali irrigui. I Comuni gestiranno i corsi d'acqua nei tratti interni ai centri abitati.

ARC/Com

 
sull'approvazione preliminare del ddl "Disciplina organica in materia di difesa del suolo e di utilizzazione delle acque" da parte della Giunta regionale, rilasciate a Trieste il 23 gennaio 2015