Udine, 28 apr - Verificare nell'arco di quattro mesi se la
soluzione prevista dal progetto preliminare approvato dalla
Giunta Illy sulla costruzione delle casse di espansione sia
effettivamente quella che meglio contemperi tutti gli aspetti ad
essa connessi, oppure se vi siano delle alternative maggiormente
condivise. Il tutto senza perdere di vista l'obiettivo
principale, cioè la sicurezza idraulica.
È questo l'obiettivo del "Laboratorio Tagliamento", la
commissione voluta dall'assessore regionale all'Ambiente Elio De
Anna che oggi ha ricevuto anche il placet della Giunta regionale.
Come illustrato quest'oggi all'Esecutivo, il gruppo di lavoro
effettuerà una ricognizione ad ampio spettro delle possibili
ipotesi alternative al progetto preliminare approvato a giugno
del 2007 che prevedeva la costruzione delle vasche. Inoltre il
Laboratorio dovrà individuare le soluzioni compatibili sotto i
profili della sicurezza, dei costi e degli aspetti ambientali ma
anche maggiormente condivise da tutti gli attori protagonisti che
vivono ed operano nel territorio.
Una volta delineata la conferma dell'attuale previsione
progettuale o, al contrario, il nuovo intervento da realizzare
per la messa in sicurezza idraulica del Tagliamento, la proposta
verrà inoltrata al ministero dell'Ambiente. L'intervento verrà
estrapolato dal vigente Accordo di programma quadro, assieme ai
relativi fondi già stanziati, destinando le relative risorse ad
un nuovo specifico protocollo previa modifica del "Piano stralcio
per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del
Tagliamento". Tutto ciò verrà inserito nell'ambito dei piani
straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato
rischio idrogeologico, da realizzare mediante la nomina di un
commissario straordinario.
"Il laboratorio - spiega l'assessore De Anna - sarà composto da
una decina di persone. Tra questi figurano la Regione (2
componenti), l'Autorità di bacino (1), il Magistrato alle Acque
(1), L'Università di Trieste (1) e Udine (1), le Province di
Udine e Pordenone (1), i Comuni del medio e basso corso del
Tagliamento (3) ed infine le associazioni ambientaliste (3). I
componenti potranno presentare studi e progetti già disponibili,
nonché ipotesi progettuali nuove, illustrati da elaborati grafici
di massima e da una breve relazione contenente almeno le
motivazioni delle scelte, i principali aspetti realizzativi, il
contesto ambientale di riferimento ed i possibili impatti, il
funzionamento e l'efficacia in termini idraulici nonché il costo
presunto.
Al termine dei lavori il Tavolo tecnico dovrà individuare le
soluzioni più idonee sotto i profili della sicurezza, dei costi e
degli aspetti ambientali e produrre quindi un documento di
sintesi in cui siano illustrate le ipotesi progettuali ritenute
più idonee con i rispettivi punti di forza e punti di debolezza.
Il tutto si dovrà concludere entro quattro mesi dalla data di
avvio dell'attività del laboratorio.
"Con questo provvedimento - conclude l'assessore all'Ambiente -
viene salvaguardato il principio con il quale la Regione intende
mettere in sicurezza, rispettando l'ambiente, l'abitato di
Latisana, da altri futuri possibili disastri conseguenti alle
piene del Tagliamento. L'Amministrazione regionale non è sorda al
richiamo e alle sollecitazioni che vengono dai Comuni e dalle
associazioni. Con il Laboratorio intendiamo quindi dare vita ad
un progetto condiviso che sia frutto del confronto 'dal basso' e
non invece dare corso ad un'opera che sia calata dall'alto".
ARC/Com/RM