Casarsa della Delizia (PN), 24 apr - Non esiste la tolleranza
zero all'utilizzo del vino nello sport, a patto che la bevanda
venga assunta come alimento e in modo morigerato. Lo ha affermato
quest'oggi a Casarsa l'assessore regionale allo Sport, Elio De
Anna, nel corso del convegno organizzato nell'ambito della Sagra
del vino durante il quale si è dibattuto del rapporto tra sport e
salute. All'incontro, moderato dal giornalista della Gazzetta
dello sport, Luca Calamai, e al quale era presente anche il
campione di volley, Lorenzo Bernandi, De Anna ha spiegato come il
vino non debba essere criminalizzato poiché rientra a pieno
titolo nella dieta di un atleta. "Il 'rosso' per la sua composizione chimica e per i principi
organolettici - ha detto l'assessore allo sport - è a tutti gli
effetti un alimento e quindi ha pienezza di cittadinanza nella
dieta di un atleta. Quest'ultimo, che scandisce i ritmi della sua
giornata con gli allenamenti, la cura della tecnica, del suo
stile di vita sano per poter raggiungere i risultati che si è
prefissato, non può prescindere anche da un'alimentazione
corretta, che prevede quindi anche l'utilizzo del vino. Essendo
l'uomo con le sue scelte che determina i comportamenti e tenendo
conto del rigore che contraddistingue la vita di un atleta,
allora è facile intuire come non gli appartengano gli eccessi e
gli abusi, tantomeno quelli delle sostanze alcooliche". Quindi De Anna, con un passato di grande atleta della nazionale
azzurra di rugby, ha ricordato come la dieta mediterranea possa
contemplare anche la presenza di un bicchiere di vino durante i
pasti. "Non risulta - ha detto l'assessore allo sport - che un
calice di rosso consumato durante il pranzo o la cena possa
influire negativamente sulle condizioni di salute o sulle
prestazioni di un atleta. Per cui sono personalmente contrario
alla tolleranza zero poiché non è in queste misure che incide
sulla vita di una persona". Infine l'assessore ha ricordato come la moderazione figuri tra i
valori che caratterizzano uno sportivo. "Posso affermare senza
dubbio di smentita - ha detto De Anna - che l'abuso di vino e in
generale di sostanze alcooliche non albergano nella cultura dello
sport, al pari di quelle facili 'scorciatoie' per ottenere
prestazioni e risultati di grande livello in condizioni poco
pulite. Pertanto - ha concluso De Anna - uno stile di vita
morigerato consente di affermare che l'alimentazione con cibi
naturali, tra cui anche il vino, non comporta per lo sportivo
l'assunzione di sostanze che ne possano compromettere la
prestazione". ARC/COM/NNa
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