Trieste, 22 apr - Approderà nell'Aula consiliare all'inizio di
maggio, per l'esame finale, il disegno di legge di riforma dei
finanziamenti alle Università del Friuli Venezia Giulia. Lo ha
annunciato l'assessore regionale all'Università e Ricerca Alessia
Rosolen che oggi, nella sede del MIB School of Management di
Trieste, ha concluso il convegno "Trieste, il polo della ricerca
e sviluppo del Nordest".
Al convegno, che si è svolto nell'ambito del Festival delle Città
Impresa, hanno partecipato imprenditori e rappresentanti del
mondo dell'Università e della scienza, discutendo su "come e dove
l'impresa fa ricerca" e su "forza e limiti di Trieste città della
scienza", con il coordinamento del giornalista Roberto Morelli.
Di particolare rilievo l'intervento di Jacques Perrin, già
direttore del Parco tecnologico-scientifico francese di
Sophia-Antipolis, uno dei più grandi del mondo.
"Ce la faremo ad uscire la crisi - ha detto l'assessore Rosolen -
se sapremo superare una visione della scienza come attività fine
a se stessa, per puntare sulle ricadute non solo economiche ma
anche sociali, in termini di miglioramento della qualità della
vita delle persone, dell'attività degli Enti di ricerca presenti
in regione".
Proprio questo collegamento tra istituzioni scientifiche e
territorio è stato carente negli ultimi anni, e lo dimostrano -
secondo l'assessore - alcuni dati come per esempio il basso
numero di brevetti e il tasso di esportazione dei prodotti ad
alta tecnologia che, in Friuli Venezia Giulia, è al di sotto
della media nazionale e molto più basso delle regioni italiane
più sviluppate. Per questo l'assessore ha osservato che "a
Trieste esiste la scienza ma Trieste non è 'la' città della
scienza".
Per "promuovere e valorizzare le idee" non bastano dunque le
risorse, che comunque la Regione, pur in un momento di difficoltà
di bilancio, ha mantenuto su livelli elevati: 49 milioni di euro
per Università e ricerca, 20 milioni per l'innovazione, più i
fondi europei che sono stati espressamente indirizzati verso
questi settori.
La nuova Amministrazione regionale, sin dal suo insediamento, si
è proposta di ripensare il sistema promuovendo, come ha ricordato
l'assessore, un coordinamento fra gli Enti di ricerca e avviando
nel contempo una "mappatura" del capitale intellettuale e
un'analisi dell'impatto che la spesa in ricerca ha sul
territorio, con l'obiettivo di avvicinare imprese e istituzioni
scientifiche. Sono stati anche individuati i settori prioritari
su cui investire: domotica, biomedicina molecolare, cantieristica
navale e nautica.
In questo quadro si colloca anche la riforma dei finanziamenti
alle Università regionali, che ha anticipato gli indirizzi della
riforma nazionale. Nell'assegnazione delle risorse, saranno
tenute infatti in considerazione le forme di integrazione e
collaborazione fra Atenei e verranno inoltre introdotti strumenti
di valutazione e meccanismi premianti.
ARC/PF