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22.04.2010 

RICERCA: ROSOLEN, PER UNA SCIENZA AL SERVIZIO DELLE PERSONE

Trieste, 22 apr - Approderà nell'Aula consiliare all'inizio di maggio, per l'esame finale, il disegno di legge di riforma dei finanziamenti alle Università del Friuli Venezia Giulia. Lo ha annunciato l'assessore regionale all'Università e Ricerca Alessia Rosolen che oggi, nella sede del MIB School of Management di Trieste, ha concluso il convegno "Trieste, il polo della ricerca e sviluppo del Nordest".
Al convegno, che si è svolto nell'ambito del Festival delle Città Impresa, hanno partecipato imprenditori e rappresentanti del mondo dell'Università e della scienza, discutendo su "come e dove l'impresa fa ricerca" e su "forza e limiti di Trieste città della scienza", con il coordinamento del giornalista Roberto Morelli. Di particolare rilievo l'intervento di Jacques Perrin, già direttore del Parco tecnologico-scientifico francese di Sophia-Antipolis, uno dei più grandi del mondo.
"Ce la faremo ad uscire la crisi - ha detto l'assessore Rosolen - se sapremo superare una visione della scienza come attività fine a se stessa, per puntare sulle ricadute non solo economiche ma anche sociali, in termini di miglioramento della qualità della vita delle persone, dell'attività degli Enti di ricerca presenti in regione".
Proprio questo collegamento tra istituzioni scientifiche e territorio è stato carente negli ultimi anni, e lo dimostrano - secondo l'assessore - alcuni dati come per esempio il basso numero di brevetti e il tasso di esportazione dei prodotti ad alta tecnologia che, in Friuli Venezia Giulia, è al di sotto della media nazionale e molto più basso delle regioni italiane più sviluppate. Per questo l'assessore ha osservato che "a Trieste esiste la scienza ma Trieste non è 'la' città della scienza". Per "promuovere e valorizzare le idee" non bastano dunque le risorse, che comunque la Regione, pur in un momento di difficoltà di bilancio, ha mantenuto su livelli elevati: 49 milioni di euro per Università e ricerca, 20 milioni per l'innovazione, più i fondi europei che sono stati espressamente indirizzati verso questi settori.
La nuova Amministrazione regionale, sin dal suo insediamento, si è proposta di ripensare il sistema promuovendo, come ha ricordato l'assessore, un coordinamento fra gli Enti di ricerca e avviando nel contempo una "mappatura" del capitale intellettuale e un'analisi dell'impatto che la spesa in ricerca ha sul territorio, con l'obiettivo di avvicinare imprese e istituzioni scientifiche. Sono stati anche individuati i settori prioritari su cui investire: domotica, biomedicina molecolare, cantieristica navale e nautica.
In questo quadro si colloca anche la riforma dei finanziamenti alle Università regionali, che ha anticipato gli indirizzi della riforma nazionale. Nell'assegnazione delle risorse, saranno tenute infatti in considerazione le forme di integrazione e collaborazione fra Atenei e verranno inoltre introdotti strumenti di valutazione e meccanismi premianti.
ARC/PF