Trieste, 19 apr - "Le sfide della società multietnica fra
convivenza ed integrazione nella dimensione internazionale" è il
titolo dell'iniziativa sostenuta dalla Regione e organizzato
dalle associazioni "Socialisti liberali triestini" e "Ponti
d'Europa", che ha messo a confronto a Trieste lo scrittore
Predrag Matvejevic, Stella di solidarietà della Repubblica
italiana e Legion d'onore del Governo francese, il deputato e
componente della Commissione esteri Roberto Antonione e Federica
Seganti, assessore regionale alle Relazioni internazionali e
comunitarie.
Dopo aver ricordato che oltre 6 mesi fa il Friuli Venezia Giulia
si è dotato di un documento strategico e condiviso sulle
politiche internazionali ed aver sottolineato il ruolo della
Regione in questo campo negli ultimi vent'anni, l'assessore
Seganti, ricordando i dialoghi avuti la scorsa settimana a
Belgrado con il vicepresidente serbo Bozidar Djelic ed i
rappresentanti della Vojvodina, ne ha ribadito la strategicità
nei confronti dei Balcani e dell'Europa Sudorientale anche grazie
alla presenza, sul nostro territorio, di diverse comunità tra
cui, numerosa, quella serba.
Un ruolo confermato da Antonione, che ha ricordato come Trieste
sia la sede del Segretariato generale dell'INCE, istituzione che,
anche grazie al lavoro avviato dal gruppo di esperti da lui
presieduto per svilupparne le potenzialità, si propone di
inserirsi nella gestione d'indirizzo dei fondi europei 2014-21 in
vista del fatto che l'Ue sta valutando l'ipotesi che tali risorse
vadano alle organizzazioni regionali di valenza internazionale.
Sollecitata da Alessandro Perelli, che ha coordinato i lavori
assieme a Rada Orescanin, l'assessore Seganti è intervenuta
quindi sul rapporto tra integrazione e federalismo. L'assessore
ha ricordato l'incremento dato alla possibilità di azione dei
sindaci e ha rilevato che "le politiche di integrazione debbono
avere contesto a livello locale".
Federica Seganti ha quindi espresso la convinzione che
"l'integrazione non deve essere l'obiettivo da centrare sempre e
comunque perché, prima di tutto, ci devono essere rispetto delle
regole e civile convivenza".
"Non vogliamo la perdita delle tradizioni e delle culture" ha
detto l'assessore Seganti, ricordando i contributi significativi
dati dalla Regione per il restauro della chiesa serbo-ortodossa,
ma sottolineando "l'orgoglio di avere il crocifisso all'interno
delle nostre istituzioni".
L'assessore ha quindi rilevato che in Friuli Venezia Giulia, ed
in particolare a Trieste, un segno dell'integrazione di fatto è
dato dal numero significativo di matrimoni misti e ha affermato
che essa "è più facile là dove c'è la volontà di condividere
percorsi di reciproco rispetto".
Riallacciandosi alle affermazioni fatte da Matvejevic, che si è
soffermato sui temi dell'immigrazione e sull'opportunità di un
approccio qualitativo piuttosto che quantitativo e numerico nella
gestione del problema, Federica Seganti ha ribadito la necessità
di controllo, affermando "ho la massima fiducia nelle istituzioni
e da mamma, nella convinzione di aver fatto così tutto quello che
posso per tutelarli, darei le impronte digitali dei miei figli
perché ritengo, anche visto il numero dei minori che spariscono
sul territorio italiano e non solo, che questo possa essere un
ulteriore elemento di tutela".
ARC/LVZ