Trieste, 15 apr - La stagnazione della crisi economica è un
rischio innegabile nella provincia di Trieste ma, secondo
l'assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen,
lo è ancora di più la possibile esasperazione
dell'assistenzialismo che, ormai da troppi anni, ha prima
determinato e poi alimentato una situazione del tutto particolare
nel capoluogo giuliano.
COMPLETATI NORME E REGOLAMENTI - Recependo preoccupazioni ed
indicazioni dai sindacati triestini nel corso di una riunione
appositamente convocata nel Palazzo della Regione, Rosolen ha
annunciato il completamento normativo ed attuativo delle misure
anticrisi e degli interventi a sostegno dell'occupazione,
chiedendo ai rappresentanti dei lavoratori di esporre quanto
prima ulteriori proposte e suggerimenti in grado di contribuire
ad arginare il fenomeno in atto.
SINDACATI CHIEDONO TAVOLO POLITICO - "Prima le azioni-tampone e
poi lo sviluppo strategico", ha affermato l'assessore,
sollecitata a trasmettere la richiesta di un Tavolo politico al
governatore Tondo.
LE SITUAZIONI MAI RISOLTE - "Trieste - ha commentato Rosolen,
affiancata dal direttore dell'Agenzia regionale del Lavoro,
Domenico Tranquilli, dal direttore centrale delle Attività
produttive, Antonella Manca, e dall'assessore provinciale al
Lavoro, Adele Pino - si trascina da anni situazioni mai risolte
come quella degli spedizionieri, destinata a peggiorare con la
caduta dei confini croati".
TUTTI GLI STRUMENTI OPERATIVI - "Tutti gli strumenti a nostra
disposizione sono ormai operativi", ha confermato l'assessore,
spiegando come la Regione abbia rafforzato il sistema dei servizi
all'impiego, aumentato gli ammortizzatori in deroga, difeso il
reddito intervenendo anche rispetto alle banche, restituito
centralità alle persone occupandosi di ambiti finora trascurati,
recuperato risorse aggiuntive localmente o dal Fondo sociale
europeo, predisposto le norme ed i relativi regolamentati (nei
prossimi giorni gli ultimi passaggi operativi) e messo a punto il
piano triennale delle politiche lavorative.
CRITICITA' NEL TERZIARIO - Analizzando la situazione triestina, è
emersa una realtà che ha recepito in ritardo gli effetti della
crisi ma rischia di uscire dal vulnus negativo con ancora
maggiore lentezza. Tra le criticità in fase di esasperazione, in
prima linea il terziario non commerciale, la pubblica
amministrazione e la scuola, con i sindacati determinati a
ribadire la necessità di investimenti pubblici che generino
crescita, riferendosi in particolare alla bonifica delle aree
inquinate ed alla realizzazione della piattaforma logistica.
ARC/FC
Alessia Rosolen (Assessore regionale Lavoro) con rappresentanti sindacali di lavoratori triestini di vari settori, nella sede della Regione. (Trieste 15/04/10)