Tarvisio, 7 apr - I due rovesci della stessa medaglia: la
Weissenfels Traction che produce catene professionali da neve
annuncia la possibile chiusura e, sempre a Fusine, addirittura a
distanza di pochi metri, la Weissenfels Tech Chains che, dopo
l'acquisizione da parte dell'imprenditore friulano Giovanni
Cantarutti Azzano, in meno di tre mesi ha rilanciato la
produzione di catene tecniche da sollevamento.
TECH CHAINS, L'AZIENDA OK - Dopo l'incontro nel municipio di
Tarvisio con la proprietà della Traction, il vicepresidente del
Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, ha visitato gli stabilimenti
della Weissenfels Tech Chains assieme al sindaco di Tarvisio,
Renato Carlantoni, all'assessore comunale alla Pianificazione,
Igino Cimenti, ed al consigliere regionale Franco Baritussio.
PROGETTO CORAGGIOSO E FUNZIONALE - "Questa è la parte positiva
dell'intera vicenda Weissenfels", ha notato Ciriani,
complimentandosi con Azzano per un progetto "coraggioso e
funzionale che sta progressivamente assorbendo la maggior parte
dei lavoratori precedentemente impiegati".
17 TONNELLATE AL GIORNO - Allo stato attuale, nei capannoni di
Fusine (4.500 metri quadrati complessivi) 85 tra operai (70) ed
impiegati (15) garantiscono una produzione giornaliera di 17
tonnellate di catene da sollevamento e relativi accessori, con
l'obiettivo di arrivare entro l'anno a 30 tonnellate quotidiane
ed incrementare il fatturato mensile da 600 mila ad un milione di
euro.
AZZANO, RECUPERIAMO CLIENTI - "I costi delle materie prime sono
appena aumentati da un minimo di 20 ad un massimo del 300 per
cento - ha affermato Cantarutti Azzano - ma, fiduciosi nella
crescita del mercato, produciamo quantità sufficienti a garantire
tre mesi di scorte in magazzino. Parallelamente - ha spiegato -
stiamo lavorando sul recupero dei clienti in tutto il mondo,
forti di un budget di 10,5 milioni per il 2010 che contiamo di
portare a 15 e poi a 20 nei prossimi due anni".
90 P.C. VENDITE ALL'ESTERO - La quasi totalità delle catene
industriali uscite da Fusine sono dirette al mercato estero che,
in particolare grazie a Germania, Inghilterra, Stati Uniti ed
Australia, assorbe oltre il 90 per cento delle vendite.
CARLANTONI, OTTIMISMO GIUSTIFICATO - "Sono decisamente ottimista
sul futuro della Weissenfels Tech Chain - ha commentato
Carlantoni - perché sta svolgendo un'azione combinata di
marketing e produzione intelligente e ben articolata".
ARC/FC