Natale: Fedriga, abete Fvg in Vaticano simbolo terra che sa rialzarsi
Città del Vaticano, 7 dic - "Un simbolo della nostra terra che
è stata colpita e ferita nel mese di ottobre ma che, come sempre,
ha avuto la forza di rialzarsi".
Così il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano
Fedriga ha definito l'abete di Natale proveniente dal Cansiglio e
donato al Santo Padre, la cui cerimonia di accensione delle
luminarie è avvenuta questa sera in piazza San Pietro. A pigiare
il tasto che ha illuminato l'abete è stata una piccola
pordenonese di tre anni, di nome Asia.
Alla presenza del cardinale Giuseppe Bertello, presidente del
governatorato della Città del Vaticano, di una quindicina di
ambasciatori accreditati presso la Santa sede, del vescovo della
diocesi di Concordia Pordenone Giuseppe Pellegrini e di alcuni
rappresentanti dell'esecutivo regionale, Fedriga ha ricordato
come l'abete incarni lo spirito della gente che vive in Friuli
Venezia Giulia e che l'albero, proprio in occasione del Natale,
assuma un significato molto particolare come la riscoperta delle
radici cristiane.
Rivolgendosi al cardinal Bertello, il governatore ha ringraziato
il Vaticano "per aver ospitato un simbolo della nostra terra
colpita e ferita dal maltempo che si è abbattuto nelle nostre
zone, ma che ha saputo prontamente reagire come già più volte è
accaduto in passato. Questo albero - ha aggiunto Fedriga -
rappresenta anche le nostre radici culturali, quelle che si
riferiscono alle nostre tradizioni e alla nostra fede, alle quali
dobbiamo cercare di fare riferimento quotidianamente nei nostri
territori e non solo in occasioni ufficiali come quella di oggi".
Quindi Fedriga, riferendosi al maltempo e all'abete come emblema
di una regione che non si è spezzata di fronte alle intemperie,
ha ricordato il grande lavoro compiuto dalle migliaia di
volontari che hanno lavorato per ripristinare i territori colpiti
dalle avverse condizioni atmosferiche. "Queste persone - ha detto
- hanno computo una sorta di "sacrificio d'amore" mettendosi a
disposizione di chi aveva subito danni e devastazione. Volontari
che si sono rimboccati le maniche, portando aiuto e sostegno a
chi ne aveva bisogno. Questi elementi - ha concluso il
governatore - mi rendono orgoglioso di rappresentare questa
terra".
La cerimonia di accensione delle luminarie dell'albero e della
scopertura del presepe di sabbia donato dalla Regione Veneto, ha
preso il via con l'intonazione dell'inno dello Stato pontificio
eseguito dalla banda del Corpo della Gendarmeria vaticana,
seguito da alcune coreografie del gruppo Federico Angelica di
Aviano. Presenti in piazza anche il coro San Marco di Pordenone
che, insieme al Tomat di Spilimbergo, hanno eseguito alcuni brani
tra cui il celeberrimo Stelutis Alpinis.
ARC/AL/ppd
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