Ambiente: Regione, Contratto fiume Cormor strumento tutela e sviluppo
Udine, 8 mag - Il Contratto di fiume del Cormor ha iniziato il
suo iter qualche anno fa con la sottoscrizione nel 2020 del
Documento di intenti. Da allora tutti i soggetti coinvolti hanno
lavorato intensamente per definire il Documento strategico e per
elaborare il Programma di azione, passaggi obbligati che
porteranno nel prossimo futuro alla sottoscrizione definitiva del
Contratto. Un percorso che la Regione sta facendo insieme ai 25
Comuni attraversati da questo corso d'acqua. Si tratta di uno
strumento di programmazione condivisa e negoziata che persegue la
tutela e la corretta gestione delle risorse idriche, la
salvaguardia dai rischi idraulici e lo sviluppo e la
valorizzazione del territorio.
Questa in sintesi la riflessione che l'assessore alla Difesa
dell'ambiente ha fatto questa mattina a Udine nel corso
dell'assemblea dei soggetti protagonisti del Contratto di fiume
del Cormor.
Per l'esponente della Giunta regionale questo strumento virtuoso
permette di coinvolgere diverse istituzioni e realtà private
nella gestione e nel miglioramento dello stato del Cormor. Azioni
portate avanti in un'ottica di sostenibilità ambientale volta
alla tutela degli ecosistemi naturali e al miglioramento della
qualità della vita dei cittadini, come richiesto dalle politiche
comunitarie e nazionali.
Come ricordato nel corso dell'assemblea il Cormor è
caratteristico del Friuli Venezia Giulia perché nasce sulle
colline, attraversa importanti centri abitati, tra cui il Comune
di Udine e, dopo aver raccolto le acque della bassa pianura
friulana, sfocia in Laguna, un contesto sottoposto a stringenti
normative di protezione e conservazione. Lungo il suo percorso,
inoltre, sono presenti numerosi parchi, aree verdi e sentieri
molto frequentati dalla popolazione.
Secondo l'assessore il Contratto di fiume ha il pregio di
affrontare diverse problematiche rilevanti: dalla sicurezza
idraulica alla gestione della qualità delle acque, dagli aspetti
riguardanti il risparmio idrico, al problema della diffusione
delle plastiche e delle microplastiche. Ma anche tematiche legate
alla fruizione e alla conoscenza diretta di queste zone del
Friuli Venezia Giulia, che vantano una popolazione di circa
220mila persone, mediante l'utilizzo di mezzi di mobilità lenta
come la canoa e la bicicletta, la frequentazione dei tanti
percorsi da affrontare a piedi o a cavallo e l'organizzazione di
eventi dedicati.
Iniziative che, per l'esponente dell'Esecutivo regionale, possono
tradursi in un concreto vantaggio economico per le comunità
interessate grazie a produzioni agricole e a iniziative
turistiche di qualità.
Tra i temi trattati durante l'odierna assemblea uno spazio
significativo è stato dedicato ai cambiamenti climatici e alle
conseguenze dell'aumento del dissesto idrogeologico che negli
ultimi 40 anni in Italia ha provocato danni ai bilanci dello
Stato per oltre 51 miliardi di euro, contro - per esempio - i 30
miliardi di euro causati dai terremoti.
Anche il Cormor in passato è stato protagonista di gravi
inondazioni. Per la mitigazione di questi fenomeni nel tempo sono
stati effettuati interventi per la messa in sicurezza delle zone
attraversate dal fiume. Un lavoro che la Regione continua a
portare avanti in stretta sinergia con le altre amministrazioni
ed enti presenti sul territorio.
ARC/TOF/pph
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