Pordenone, 17 apr - Con l'approvazione in prima Commissione
delle norme relative alla messa sul mercato di beni di proprietà
della Regione, come terreni o immobili situati nelle zone
ritenute di oggettivo svantaggio socio-economico, si prevede la
possibilità di rendere più attrattive e di valorizzare le stesse
aree attraverso la cessione dei beni non sulla base del valore di
mercato ma sulla base del valore catastale. E nel caso in cui il
valore catastale sia pari a zero, il valore minimo di vendita
sarà equivalente a un massimo del 60 per cento del valore di
mercato. Questo al fine di favorire l'insediamento di privati e
imprese intenzionati a rivitalizzare quelle aree marginali.
E' quanto, in sintesi, illustrato dall'assessore regionale al
Patrimonio e al demanio questa mattina in Prima commissione
permanente del Consiglio regionale nell'ambito della
presentazione da parte dell'esponente della Giunta regionale
degli articoli e degli interventi principali di sua competenza
previsti nel ddl 118 multisettoriale che la prossima settimana
approderà in Aula per la discussione.
In particolare, come ha precisato l'assessore al Patrimonio, si
tratta della vendita dei fondi interclusi (spesso piccoli
appezzamenti che si trovano tra diverse proprietà) per i quali
l'Amministrazione potrà andare direttamente a trattativa privata,
senza dover passare attraverso un'asta, fino a un valore massimo
del bene di 50 mila euro.
Con l'articolo 115, invece, si norma la vendita di parti
importanti di patrimonio pubblico costituite spesso da terreni
agricoli - è stato fatto l'esempio di una vasta area a Fossalon
di Grado, ma le proprietà sono molte anche in ambito montano -
che si trovano nelle aree definite di svantaggio socio-economico.
In questi casi si prevede, come ha spiegato l'assessore, di
procedere con la vendita sulla base del valore catastale e non di
mercato. Così si può accrescere l'interesse di immobili
abbandonati e terreni agricoli in degrado sui quali privati o
imprese decidono di investire per realizzare un'attività
economica in modo da fare uscire le stesse aree dallo stato di
abbandono.
Su questo aspetto, l'assessore ha premesso che, a valle
dell'approvazione della legge, sarà portata in Aula una proposta
di regolamento complessivo sulla materia che sarà discusso e
condiviso con la Prima commissione permanente proprio per
garantire e salvaguardare l'interesse pubblico delle operazioni.
Altro provvedimento ricompreso nel ddl 118 riguarda la
semplificazione della gestione, in ambito degli impianti
telecomunicazioni ed energia, della materia relativa ai campi
elettromagnetici. Si dà, come illustrato dall'assessore,
direttamente ad Arpa, in quanto organismo terzo, la possibilità
di gestire non solo le linee guida come già accade, ma l'intera
materia. Questo consentirà ad Arpa di avere maggiore forza
nell'interlocuzione con i gestori degli impianti e con le
multinazionali dell'energia che operano in regione.
Tra i provvedimenti approvati anche quello relativo
all'incameramento dei beni inamovibili del demanio marittimo,
particolarmente importante a fronte dell'imminente stagione del
rinnovo delle concessioni marittime. Si prevede la possibilità -
come evidenziato dall'assessore al Demanio - di stabilire che le
opere inamovibili, realizzate dal precedente concessionario,
possono eventualmente essere incamerate dalla Regione laddove
venga riconosciuto l'interesse pubblico. Sarà istituita una
commissione che valuterà se il bene potrà essere incamerato,
oppure se il precedente concessionario, prima della nuova
concessione, dovrà ripristinare lo stato precedente dei luoghi
eliminando il bene inamovibile.
ARC/LIS/gg