Trieste, 13 set - "Il tema dell'umiliazione dei vinti, che ha
caratterizzato i trattati internazionali successivi al primo
conflitto mondiale e che ha arato il terreno ai successivi drammi
del Novecento, rappresenti un monito anche oggi, a cent'anni di
distanza, affinché nessun popolo veda calpestati i propri
diritti".
Lo ha sottolineato il governatore del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, intervenendo al convegno internazionale
"1919-2019: il Trattato di Saint-Germain-en-Laye e le conseguenze
per il continente europeo", organizzato a Trieste, presso la sede
dell'Iniziativa Centro Europea, dalla stessa Ince in
collaborazione con Regione Fvg e Unione degli Istriani.
Presenti all'evento, al fianco del segretario generale di Ince,
Roberto Antonione, il vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori, e
il presidente dell'Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota.
"Diversamente da quanto accadeva in passato, il rischio oggi in
Europa non è legato allo scoppio di nuovi conflitti armati - ha
evidenziato il governatore - bensì all'ampliarsi delle
disuguaglianze, sia tra i popoli che internamente alle singole
comunità, a causa di speculazioni e assalti di carattere
finanziario".
"Le tensioni che ne derivano - ha proseguito Fedriga - minano
alle fondamenta quel progetto di Europa unita che, pur nobile
nelle premesse, non è però riuscito a entrare nel cuore dei
cittadini a causa di decisioni spesso distanti dalla volontà
della gente".
Ecco perché, secondo Fedriga, il centenario del Trattato di
Saint-Germain "offre a noi tutti una preziosa opportunità di
riflessione sugli errori del passato e sulle analogie che
intercorrono tra questi e l'odierno quadro economico, sociale e
politico".
ARC/DFD/fc