Trieste, 28 giugno - Il Friuli Venezia Giulia chiederà al Governo nazionale di rafforzare i controlli di retrovalico previsti dagli accordi con Austria e Slovenia, consentendo in questo modo di respingere entro le prime 24 ore coloro i quali abbiano varcato il confine illegalmente, e di abolire la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno per motivi umanitari previsto solo in Italia.
Lo ha confermato oggi a Trieste, rispondendo in Consiglio regionale ad una Iri (interrogazione a risposta immediata) del consigliere Mauro Capozzella, l'assessore alla Sicurezza della Giunta Fedriga, Pierpaolo Roberti, che ha evidenziato come dei circa 5000 richiedenti asilo attualmente presenti sul territorio, la maggior parte provenga da rotte terrestri e quasi tutti siano di rientro da altri Paesi dell'Unione europea che hanno negato loro la permanenza.
"Dopo avere provato in Germania e Austria - ha affermato Roberti - arrivano da noi perché sanno dell'esistenza di uno status esclusivo che, una volta eliminato, diminuirà anche la nostra attrattività nei confronti di questi flussi migratori".
Come spiegato da Roberti, la richiesta al Governo includerà anche l'implementazione delle commissioni territoriali per il diritto di asilo e del relativo personale dedicato in quanto, ha evidenziato, attualmente l'iter rischia di durare fino a 18 mesi. ARC/FC/ppd