Trieste, 5 mar - La Giunta regionale, su proposta
dell'assessore all'Ambiente Sara Vito, ha adottato il nuovo Piano
amianto, strumento con cui il Friuli Venezia Giulia aggiorna il
precedente Piano risalente al 1996 e introduce strategie e
cronoprogramma per favorire la completa rimozione del pericoloso
materiale.
Manca dunque solo un passaggio - l'acquisizione del parere della
Commissione consiliare - per arrivare all'approvazione definitiva
di un documento che ha visto un lungo percorso di condivisione
con portatori di interesse, enti locali, associazioni.
Dall'analisi dei dati complessivi 2015-2017 riportati nel Piano
risulta che solo l'8% dei comuni in Friuli Venezia Giulia è
esente da amianto negli edifici pubblici, mentre per quasi il 70%
di essi non sono ancora a disposizione informazioni in merito.
Un quadro che dunque, pur non significando che possano esserci
tracce di amianto, richiede comunque la conclusione della
mappatura e un approccio di sistema per giungere alla completa
eliminazione del materiale che negli anni ha comportato ricadute
drammatiche dal punto di vista della salute.
Non a caso uno dei punti salienti del nuovo Piano è il
rafforzamento della sinergia tra ambiente e sanità, con il
coinvolgimento delle Aziende sanitarie e del Crua, il Centro
regionale unico amianto, cui possono rivolgersi tutti i cittadini
che hanno avuto esposizione professionale, domestica o ambientale
all'amianto.
Il Piano si prefigge il completamento - con la collaborazione di
Arpa, delle Aziende Sanitarie e dei Comuni - della mappatura nel
territorio, a partire da scuole, ospedali, luoghi di cura,
cinema, teatri, luoghi di culto, impianti sportivi e biblioteche
non ancora esaminati, rafforzando l'interesse anche alle aziende
e agli edifici di proprietà privata.
Il Piano riporta un dato ancora critico in relazione all'adesione
volontaria ai censimenti. La campagna per mappare gli edifici
pubblici tramite l'inserimento diretto da parte dei Comuni dei
dati nell'applicativo Aram (Archivio regionale amianto) avviata a
giugno 2017 ha confermato la generalizzata difficoltà nel
reperire informazioni da parte delle amministrazioni comunali: a
dicembre 2017 solamente il 34% dei Comuni aveva aderito.
Il passo avanti che la Regione Friuli Venezia Giulia vuole fare è
il completamento della mappatura puntuale del territorio, che non
costituisce di per sé un obbligo alla bonifica, ma consentirà di
avere un quadro reale dell'amianto presente nel territorio per
mettere in campo risorse mirate per bonifica e gestione rifiuti.
Per accelerare la mappatura si procederà parallelamente anche al
rilevamento di coperture in amianto tramite la programmazione di
voli con l'utilizzo della tecnica delle immagini multispettrali,
già sperimentata da Arpa con successo.
Necessario invece per valutare l'effettivo impatto sulla salute e
sull'ambiente e per attuare interventi di bonifica prioritari
sarà l'individuazione dell'indice di degrado dei manufatti
mappati.
Con l'adozione del Piano continuerà il forte impegno della
Regione per l'agevolazione delle bonifiche attraverso la
concessione di contributi. Oltre ai cinque canali contributivi
finora attivati, un'ulteriore novità per accelerare il processo
di smaltimento consisterà nell'incentivare la bonifica di piccole
quantità di amianto attraverso la definizione di Linee guida per
la microraccolta comunale e la raccolta in proprio da parte dei
cittadini.
Ricerca per nuove tecnologie di trattamento dei materiali,
formazione per addetti alla rimozione dell'amianto e per tecnici
comunali e informazione - prevista la realizzazione di un nuovo
sito internet aggiornato multidisciplinare - sono gli ulteriori
tre asset su cui si basa il piano.
ARC/EP