Cavazzo Carnico, 2 set - Il 26 ottobre 1917, mentre le truppe
italiane si ritiravano da Caporetto, il capitano di complemento
Riccardo Noel Winderling eseguì un ordine del Comando
d'Artiglieria del XII Corpo d'Armata, lasciando la guida di un
gruppo di artiglieri sul Pal Piccolo per assumere quella del
Forte di Monte Festa (a quota 1050 metri), tra il lago di Cavazzo
e la conca di Carnia, con l'incarico di renderlo immediatamente
operativo per opporre la massima resistenza all'avanzata
austriaca.
Quei duecento uomini che presero possesso della fortificazione
sul Monte Festa, fatta costruire nel 1910 proprio allo scopo di
assicurare la difesa dei confini orientali da un'eventuale
invasione nemica e dotata di otto cannoni a lunga gittata (tra 8
e 11 km) e di altri armamenti secondari, riuscirono a proteggere
adeguatamente, dal 30 ottobre al 7 novembre, la ritirata delle
divisioni italiane verso Vittorio Veneto, procurando consistenti
perdite agli austriaci soprattutto in prossimità dei ponti di
Avons e Braulins ed alla confluenza dei fiumi Tagliamento e
Fella.
Oggi, a distanza di oltre novant'anni da quella storica impresa,
il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo,
accompagnato dal consigliere regionale Luigi Cacitti, dal sindaco
di Cavazzo Carnico, Dario Iuri, e dalla Guardia Forestale, ha
visitato il Forte di Monte Festa che si vuole recuperare quale
sito storico mondiale, rendendolo ufficialmente accessibile alle
visite anche grazie alla riapertura, qualche mese fa, della
strada di accesso da Interneppo, rimasta interrotta da una frana
per oltre trent'anni, ovvero dal terremoto del 1976 che ebbe il
suo epicentro proprio in quest'area, alle pendici del Monte
Simeone.
"Non esistono altre testimonianze così rilevanti della I Guerra
Mondiale come quelle che si trovano sul nostro territorio - ha
affermato Tondo durante il sopralluogo - e proprio per questo
abbiamo il dovere e l'interesse di valorizzarle al massimo,
recuperando e mettendo a disposizione di tutti i visitatori siti
ad alto impatto storico come quello del Monte Festa che, tra
l'altro, fa parte dell'affascinante compendio del lago di Cavazzo
Carnico".
Il Monte Festa, che da una parte guarda a Bordano ed al bacino
acquifero naturale e dall'altra alla valle del Fella, ha una
storia che, dopo il primo conflitto mondiale, si lega anche al
secondo, quando i tedeschi vi eressero un ponte radar, ed alla
successiva Guerra Fredda Usa-Urss che portò in vetta alla
montagna carnica una stazione di ascolto della Nato, costruzione
tuttora presente benché abbandonata da decenni.
"Per oltre settant'anni - ha concluso il governatore - questa
vetta ha rappresentato una postazione militare strategica che
adesso, dopo un'opportuna sistemazione delle strutture presenti,
potrà diventare un punto di riferimento assoluto per il turismo
storico in Italia".
ARC/FC
Renzo Tondo (Presidente Friuli Venezia Giulia) visita il Forte di Monte Festa, tra il lago di Cavazzo e la conca di Carnia, insieme a Dario Iuri (Sindaco Cavazzo Carnico), Luigi Cacitti (Consigliere regionale) e Guardie forestali. (Cavazzo Carnico 02/09/08)
Dario Iuri (Sindaco Cavazzo Carnico) e Renzo Tondo (Presidente Friuli Venezia Giulia) visitano il Forte di Monte Festa, tra il lago di Cavazzo e la conca di Carnia. (Cavazzo Carnico 02/09/08)