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08.05.2015 17:50

IMMIGRAZIONE: TORRENTI, IL PIANO DI ACCOGLIENZA VA CONDIVISO CON L'ANCI

Trieste, 08 mag - "C'è piena disponibilità della Regione a lavorare assieme e a condividere con l'ANCI un piano di distribuzione dei richiedenti asilo sul territorio del Friuli Venezia Giulia". Lo ha confermato l'assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti che ha partecipato questo pomeriggio a un vertice sull'immigrazione in Prefettura a Trieste, promosso dal Commissario di Governo Francesca Adelaide Garufi.

Alla riunione, assieme a Torrenti, hanno preso parte i rappresentanti delle altre Prefetture del Friuli Venezia Giulia e il presidente regionale dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Mario Pezzetta, con il segretario generale regionale Alessandro Fabbro.

"Non si tratta che di dare continuità a un'azione da tempo intrapresa nella nostra regione per l'accoglienza diffusa", ha osservato Torrenti. "Su questo - ha aggiunto - c'è piena condivisione con l'ANCI, nella distinzione dei ruoli: come Regione ci si è assunti il compito di coordinamento, mentre è chiaro che qualsiasi piano ricade sul territorio dove la responsabilità è dei Comuni".

"Il piano di distribuzione - ha spiegato ancora l'assessore - deve essere certo e basarsi sul rapporto tra richiedenti asilo e popolazione residente, ma non in modo semplicemente aritmetico. Occorre infatti tener conto della disponibilità dei luoghi di accoglienza e di tanti altri fattori, come per esempio la stagionalità, in relazione al carattere turistico di alcuni comuni. La risposta deve essere la più condivisa possibile, nella consapevolezza che la situazione è critica e che non è facile da gestire".

Per quanto riguarda i numeri, è comunque stato confermato che in Friuli Venezia Giulia il numero delle persone ospitate è rimasto stabile da gennaio a oggi, anzi è lievemente calato, da 1.850 a 1.771.

"Va inoltre ricordato - ha osservato l'assessore regionale - che, accanto a una risposta di medio-lungo periodo, occorre anche affrontare, in una regione di confine come il Friuli Venezia Giulia, l'emergenza degli arrivi via terra, che non sono programmabili e che richiedono l'individuazione di luoghi di prima accoglienza. La risposta corretta è sempre la diffusione sul territorio, per fare in modo che i sindaci non si sentano soli, ma in un sistema solidale".

ARC/PF