Trieste, 28 feb - Dopo il parere favorevole all'unanimità del
Consiglio delle Autonomie locali dello scorso 17 febbraio, oggi è
stata approvata in via definitiva dalla Giunta regionale, su
proposta dell'assessore al Patrimonio del Friuli Venezia Giulia,
la delibera sull'attività della Centrale unica di committenza
(Cuc) che stabilisce le soglie sotto le quali i Comuni non sono
obbligati a fare contratti in convenzione e individua le realtà
merceologiche per le quali non è necessario ricorrere a gare
d'appalto.
La Regione ha sottolineato che finalmente, alla prima occasione
utile dopo le modifiche normative approvate solo nel luglio
scorso, è stato possibile - ad esempio - dare degli indirizzi
politici precisi su questa materia, fissando in legge le soglie
per i Comuni.
Grazie a questo intervento - chiaro e trasparente - viene
eliminato un problema molto rilevante sorto con l'istituzione
della Cuc nel corso della passata legislatura. In origine non era
stata, infatti, fissata una soglia massima entro la quale le
amministrazioni comunali avessero la possibilità di agire senza
il ricorso alla gestione centralizzata della stazione appaltante.
Si tratta di un provvedimento che prosegue nella direzione della
semplificazione delle procedure riguardanti il mercato degli
appalti e dei servizi, in grado di fornire ai comuni e alle
imprese locali indicazioni precise per il superamento di queste
problematiche.
Con la delibera, infatti, è stato fissato un tetto di 40mila euro
per alcune realtà merceologiche come, per esempio, il trasporto
scolastico, i servizi di vigilanza e portierato e la fornitura
on-line di quotidiani, riviste specializzate, periodici e libri.
Per altri settori - come le manutenzioni, l'assistenza
informatica, i servizi cimiteriali, le movimentazioni e le
forniture di divise per la Polizia locale - il provvedimento
porta la soglia a 214mila euro, recependo le disposizioni
previste in materia dall'Unione europea.
Da rimarcare, infine, che con l'ultima legge di assestamento, che
ha modificato l'art. 45 della legge 26/14, la Regione ha dato la
possibilità ai Comuni di non dover aderire alla Cuc in maniera
obbligatoria, purché lo dichiarino formalmente, entro 30 giorni
dalla pubblicazione di questa delibera.
ARC/RT/gg