Cultura: Tomâts di Tarcento simbolo identitario delle nostre comunità
Artegna, 14 feb - Mantenere viva una tradizione secolare come
quella dei Tomâts di Tarcento significa preservare identità e
patrimonio di una comunità intimamente legata alle proprie
origini. Ma vuol anche dire valorizzare la storia e le
espressioni artistiche di una civiltà rurale operosa e fiera che,
trascorsa l'Epifania e spenti i pignarûl, celebrava il carnevale
aspettando la primavera e il ritorno alla vita dei campi dopo la
pausa invernale.
E' quanto espresso dall'assessore alle Finanze del Friuli Venezia
Giulia che, in rappresentanza della Regione, ha preso parte ad
Artegna all'inaugurazione della mostra "I Tomâts, 100 anni di
maschere lignee del tarcentino". La rassegna si è svolta nel
suggestivo scenario del ricostruito castello Savorgnan, a cui ha
fatto seguito la presentazione del libro dedicato ai carnevali
tradizionali nelle Alpi orientali.
Per l'Amministrazione regionale, l'eredità di questi splendidi
manufatti, grezzi o dai colori vivaci, è oggi al centro di una
rinnovata stagione creativa, grazie a nuove leve di mascherai e
all'impegno volontaristico dell'associazione i Mascarârs di
Tarcint. Il sodalizio, con la sua forza aggregativa, oltre a
gestire La Cjase dai Tomâts, promuove eventi e manifestazioni e
realizza pubblicazioni sul tema, tenendo viva la memoria di
questa tradizione. L'associazione ha anche realizzato la
catalogazione dei tomâts prodotti dal 1985 recuperando un
patrimonio importante, in gran parte distrutto con il terremoto
del 1976.
La mostra resterà aperta fino a domenica 8 marzo e si potrà
visitare sabato, domenica e nei giorni festivi dalle 10.30 alle
12.30 e dalle 15 alle 18.30. Nelle domeniche di apertura sarà
attivo un laboratorio di intaglio delle maschere. L'ingresso è
libero.
ARC/CCA/al
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