Lubiana, 1 dic - Lubiana e Trieste separate da un'ora scarsa di
autostrada eppure apparentemente ancora distanti, ognuna
rinchiusa nel proprio mondo. Da questa premessa si è sviluppato
ieri sera nella capitale slovena un dialogo tra il mondo
intellettuale e quello politico, un confronto promosso da Forum
Cerniera in occasione della presentazione del primo libro
tradotto in sloveno dello scrittore tedesco (ma residente da anni
a Trieste) Veit Heinichen, "A ciascuno la sua morte".
Si sono trovati allo stesso tavolo, assieme all'assessore alla
Cultura ed alla Pace del Friuli Venezia Giulia, Roberto Antonaz,
lo stesso Heinichen, che con i suoi romanzi genere "crimine
scientifico" ambientati a Trieste ha contribuito a far conoscere
l'intera regione in Germania, lo scrittore Giorgio Pressburger,
l'autore e caricaturista Franco Juri, la giornalista Rai Barbara
Gruden e l'attore Boris Cavazza.
"Le aree di confine sono sempre positive perché la diversità è
ricchezza, i blocchi provengono dal sistema politico ma
l'individuo ha il dovere di superarli", ha commentato Heinichen,
richiamando la responsabilità del singolo nei confronti del
mondo. Quindi, "perché esistono ancora le barriere e perché la
politica spesso divide mentre sport, cultura e lavoro uniscono?",
è stato il quesito posto ad Antonaz.
"Credo nell'inversione di tendenza della politica - ha replicato
l'assessore - con una nuova attenzione nei confronti dei valori
reali. Purtroppo, Trieste è stata condizionata per troppo tempo
da una politica caratterizzata da una totale chiusura verso
l'esterno, un problema che spesso ha influenzato perfino la
corretta applicazione della democrazia".
"La cultura della Mitteleuropa - ha aggiunto Antonaz - è così
ampia e variegata che la diversità che si respira nell'area di
confine ci rende cittadini d'Europa più uguali di tanti altri.
Nonostante le tante ignoranze ed i conflitti fini a se stessi,
queste zone di confine hanno prodotto e producono intelligenze di
altissimo livello. Ecco perché l'intuizione dell'Euroregione è la
grande occasione per rappresentare senza distinzioni una vera e
propria culla di civiltà, senza nostalgie del passato, aperti al
futuro e quindi anche a culture nuove che stanno arrivando grazie
ad un'immigrazione che ci può arricchire. L'Euroregione - ha
concluso l'assessore - è un mercato economico omogeneo ma
soprattutto un'area culturale di riferimento".
"I nazionalismi hanno prodotto danni infiniti nelle terre di
confine - è il pensiero di Marino Volci, presidente di Forum
Cerniera - perché impongono di parlare al singolare lì dove la
civiltà è multietnica, multiculturale, multilinguistica".
Trieste e Lubiana davvero così vicine ma lontane, allora?
"Dobbiamo creare uno scambio continuo - ha incalzato Heinichen -
e non avere paura di conoscere l'altro perché insieme possiamo
fare grandi cose. I giovani triestini l'hanno già capito e
vengono sempre più spesso in discoteca a Lubiana...".
Ciò significa, è intervenuto Pressburger, "che la mancanza di
comunicazione non è totale e dalla nostra area di confine si apre
uno sterminato mondo forse amico. Le questioni tra italiani e
sloveni sorte in tempi recenti - ha proseguito lo scrittore -
sono puramente strumentali, io non avverto nessun problema e mi
auguro che gli eventi storici ci avvicinino sempre più a Lubiana.
La fase di contrapposizione è finita, spero per sempre".
ARC/FC