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25.10.2014 09:14

ATTIVITÀ ESTRATTIVA: VITO, IL PIANO DELLE CAVE DEL FVG È IN AVANZATA FASE DI PREDISPOSIZIONE

Trieste, 25 ott - Semplificare l'iter autorizzativo e le prescrizioni per le cave di pietra ornamentale, che si potranno coltivare solo nelle zone urbanisticamente individuate per questa specifica attività estrattiva; ridurre al minimo gli oneri, in particolare per le fideiussioni; valorizzare l'unicità e la tipicità di queste produzioni.

Sono questi gli obiettivi del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE), in avanzata fase di predisposizione, come ha confermato l'assessore regionale all'Ambiente del Friuli Venezia Giulia Sara Vito. Le cave di pietra ornamentale presenti in Friuli Venezia Giulia sono 29 e sono tutte coltivate a cielo aperto.

Dalle sette cave che operano nella provincia di Trieste si estraggono i vari tipi della Pietra d'Aurisina e del Repen, come anche la Pietra arenaria a Muggia. In provincia di Udine si estrae invece la Pietra Piasentina (nelle Valli del Natisone) e in Carnia le varie Pietre grigie, il Fior di Pesco (a Paluzza e a Forni Avoltri) e il Rosso di Verzegnis.

Le imprese autorizzate all'attività estrattiva sul territorio regionale sono prevalentemente di dimensione medio-piccola, a livello artigianale e talvolta anche a conduzione familiare, e presentano i problemi tipici di questo tipo di imprese: la difficoltà d'accesso al credito e di apertura di garanzie finanziarie, lo scarso livello di formazione tecnica, la talvolta carente dotazione di mezzi tecnici, la difficoltà di commercializzazione del prodotto, ecc.

La presenza in Carnia di due società provenienti dal Veneto conferma peraltro l'attrattività del materiale lapideo anche al di fuori dei confini regionali. La dimensione delle imprese influisce naturalmente sul volume del materiale scavato: su 27 cave operative (due hanno il progetto in istruttoria) solo quattro hanno escavato nel 2013 più di 10.000 metri cubi, mentre otto non hanno portato a termine alcun programma di estrazione di materiale.

È significativo sottolineare che la Pietra d'Aurisina, il Fior di Pesco carnico e la Pietra Piasentina sono richiesti anche sui mercati internazionali, come l'Estremo Oriente ed i Paesi arabi, ricorda l'assessore Sara Vito, che osserva anche come "l'attività estrattiva della pietra ornamentale se resta oggi un prodotto di nicchia, d'altra parte può considerarsi comunque un prodotto d'eccellenza 'made in FVG' ".

Utile potrebbe essere a questo riguardo l'individuazione di un percorso di tutela e marketing dei materiali lapidei regionali per l'assistenza tecnico-amministrativa degli operatori e la promozione dell'esportazione. Con lo scopo della valorizzazione commerciale del materiale è operativo un "distretto della Pietra Piasentina". Sul fronte dei vincoli alla coltivazione, l'attuale normativa in materia di zone comunitarie tutelate (SIC, ZPS, ZSC) prevede, in linea generale, il divieto dell'apertura e dell'ampliamento delle cave in queste zone; questo risulta possibile solo a determinate condizioni. L'attuale normativa autorizzativa del settore (legge regionale 35/1986) prevede un percorso facilitato per questa tipologia di cave.

È infatti esclusa l'acquisizione del parere del Comune interessato, che è invece prevista per le altre categorie di materiali, e viene richiesta soltanto l'acquisizione della dichiarazione di non contrastanza dell'intervento proposto con lo strumento urbanistico vigente: "In questi snellimenti burocratici peraltro non vengono in alcun modo diminuite le attenzioni agli aspetti ambientali", ha osservato l'assessore Sara Vito.

In attesa dell'approvazione del PRAE e in considerazione dell'attuale situazione economica, i competenti uffici regionali ritengono necessario intervenire con specifici strumenti tecnici di dettaglio, quali sono i regolamenti, per venire incontro alle esigenze degli operatori del settore, senza peraltro diminuire l'attenzione per la tutela dell'ambiente e il controllo dell'attività autorizzata: tale obiettivo potrà essere perseguito attraverso un percorso condiviso con le associazioni di rappresentanza degli operatori del settore.

ARC/RM