Gemona del Friuli (Ud), 3 giu - "Una sfida ambiziosa che la
regione intera può vincere con la costruzione di un cammino che
permetta da un lato la riscoperta di un turismo alternativo
dall'altro la ricerca spirituale. Il Friuli Venezia Giulia ha
tutte le caratteristiche per dare linfa a questa proposta".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, in
occasione del workshop dedicato alla progettazione partecipata
per il cammino di Sant'Antonio fra Veneto e Friuli Venezia Giulia
che si è tenuto oggi nel Santuario dell'omonimo santo, a Gemona
del Friuli, nel quale si sono definite le caratteristiche del
percorso.
L'idea alla base è stata quella di estendere il cammino di
Sant'Antonio da Capo Milazzo in Sicilia, luogo dove si pensa sia
sbarcato Antonio da Lisbona, nel 1221, reduce da un tentativo
missionario in Marocco, passando per la Calabria, la Campania, il
Lazio, l'Umbria, fino a Padova e da lì fino a Gemona del Friuli.
"L'uomo deve lasciare le grandi strade per scegliere i sentieri -
ha aggiunto Zilli, citando Pitagora -: questo è un messaggio che
deve essere tradotto nella quotidianità per recuperare un modo di
vivere più lento e i valori della nostra vita. La Regione, con
PromoTurismo Fvg, sostiene un progetto orientato a sviluppare
attività volte alla valorizzazione del santo, di cui è intrisa la
nostra cultura, e alla valorizzazione in chiave turistica della
nostra regione".
L'obiettivo che si sono dati i portatori di interesse intervenuti
oggi è stato quello di ampliare il cammino di Sant'Antonio,
attualmente compreso fra Camposampiero (Padova) e il santuario
aretino di La Verna, dal Friuli fino alla Sicilia e renderlo
operativo entro il 2021, per l'ottavo centenario del viaggio che
nel 1221 Antonio compì dalla Sicilia fino ad Assisi e la Romagna.
Accanto all'assessore Zilli è intervenuto il sindaco di Gemona
del Friuli, Roberto Revelant, che ha sottolineato il respiro
europeo di questo cammino e l'opportunità anche economica per il
territorio.
Al termine dei lavori è stato realizzato un documento di
indirizzo in cui sono stati tracciati alcuni elementi
determinanti per il progetto, fra questi, come ha rilevato il
direttore di PromoTurismoFvg Bruno Bertero, la necessità di
identificare una figura di coordinamento in grado di rapportarsi
con tutti i livelli territoriali e un'attenzione alla
valorizzazione dell'esistente ovvero ai cammini che sono già
stati realizzati in Friuli Venezia Giulia implementando le
competenze per soddisfare le richieste del grande pubblico.
Il tema del coordinamento è quello di immaginare un organo in
grado di identificare un unico itinerario, i requisiti minimi di
accoglienza che i Comuni e le strutture dovranno possedere e,
soprattutto, rendere l'offerta idonea alle esigenze dei
pellegrini.
Un altro fattore emerso durante l'incontro operativo è stata la
valutazione dell'impatto degli investimenti: "è stato chiesto -
conclude Bertero - di istituire un osservatorio permanente sui
cammini sia a livello regionale sia nazionale per capire come si
muovono i flussi sul nostro territorio e qual è l'economia che
generano anche per indirizzare la Regione agli investimenti per i
prossimi anni".
ARC/LP/ep
L'assessore regionale Barbara Zilli con il sindaco di Gemona Roberto Revelant
Foto Regione FVG