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07.02.2015 16:21

AUTONOMIE: PANONTIN, PROSEGUE IL CONFRONTO CON GLI ENTI LOCALI

Udine, 07 feb - "Non è una norma scolpita nella pietra: siamo pronti, c'è il nostro impegno per valutare assieme i possibili aggiustamenti e, quindi, occasioni di confronto con i primi cittadini di certo non mancheranno nel prossimo periodo".

L'assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin ha dunque confermato oggi a Udine, concludendo il dibattito "Grande Udine e/o Grande Territorio" promosso dall'associazione Gente e Idee FVG, la disponibilità a prendere in considerazione le proposte che i primi cittadini del Friuli Venezia Giulia indirizzeranno alla Regione in merito alla prima stesura del Piano di Riordino territoriale (approvato pochi giorni fa) che articola il territorio FVG in 17 Unioni Territoriali Intercomunali (UTI).

Dopo aver ricordato che la legge regionale 26 del 2014 ("Riordino del sistema Regione-Autonomie locali"), da cui discende questa prima proposta di Piano di Riordino, ha visto una lunga fase di consultazione con gli Enti locali, iniziata ancora nel giugno 2014, Panontin ha dichiarato che "la norma non è frutto di 'fantasie legislative', bensì di un'analisi puntuale di un iter durato anni in Friuli Venezia Giulia, nel quale si è tentata la strada delle aggregazioni tra Comuni, anche con esiti non felici, se non in quella relativa alle esperienze maturate nel contesto degli Ambiti socio-assistenziali", mutuando quanto sviluppato anche dall'Emilia-Romagna.

Nella redazione del Piano di Riordino "abbiamo cercato di trovare il giusto punto di equilibrio - ha indicato Panontin - anche tra esigenze opposte espresse dalle Autonomie locali del territorio", con il duplice obiettivo di dare la possibilità alle Unioni ed ai Comuni appartenenti a ciascuna UTI di affrontare la richiesta quotidiana di servizi che giunge dalla comunità e, d'altra parte, di trovare la giusta dimensione territoriale per sviluppare un'efficace capacità programmatoria.

La strada delle aggregazioni intercomunali è comunque obbligata, è stato riaffermato oggi nel capoluogo friulano, con la possibilità che lo statuto di ciascuna Unione sia veramente "uno strumento aperto", da declinare secondo le diverse esigenze di ciascun territorio.

Nello scenario aperto dalla stesura di questa prima proposta di Unioni, in qualche modo si associa, ha quindi osservato l'assessore Panontin, sia il nuovo ruolo del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) - che diverrà luogo di raccordo tra le progettualità delle UTI e della Regione - sia la Riforma della Finanza locale e quella del Comparto unico.

"E comunque - ha ricordato in conclusione l'assessore Panontin - con la legge 26 dello scorso anno e il successivo Piano di Riordino territoriale la Regione ha avviato una vera e ampia Riforma strutturale", con la "certezza" che eventualmente il numero delle UTI individuate diminuirà, ma non certo ne saranno previste di ulteriori rispetto alle attuali 17.

ARC/RM