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06.02.2015 19:16

MONTAGNA: SERRACCHIANI, PER LO SVILUPPO 114 MILIONI DI EURO "DA SPENDERE BENE"

Udine, 06 feb - Sviluppo delle filiere e dei sistemi produttivi, tutela e cura del paesaggio, miglioramento dei servizi ed un prodotto turistico all'insegna della "sostenibilità": è questa una prima "ricetta", non esaustiva, come è stato sottolineato, che la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha presentato oggi a Udine illustrando indirizzi e azioni delle Politiche regionali per la Montagna del FVG nell'attuale legislatura.

Politiche sulla montagna che potranno complessivamente godere di finanziamenti per oltre 114 milioni di euro, tenendo peraltro presente, ha rilevato la stessa presidente, "che il problema oggi non è solo quello di avere risorse ma di allocarle e spenderle bene".

Stati generali della Montagna, dunque, oggi nel capoluogo friulano (presenti gli assessori regionali Sergio Bolzonello, Sara Vito, Mariagrazia Santoro, Paolo Panontin e il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop), frutto dell'ascolto con i protagonisti socioeconomici delle cosiddette terre alte avvenuto negli scorsi mesi e che ora devono tramutarsi in azioni - molte sono già in corso - nei prossimi anni, tenendo comunque conto delle novità che riguardano proprio il territorio montano regionale.

Dalla recente Riforma delle Autonomie locali e, nei giorni scorsi, dalla presentazione della proposta di Piano di riordino territoriale [creazione di 17 Unioni Territoriali Intercomunali (UTI)], all'approvazione da parte dello Stato (lo scorso 27 gennaio) dell'adesione del Friuli Venezia Giulia alla "Strategia nazionale per le aree interne" ("dopo una trattativa lunga e serrata", 26,56 milioni di euro per il sostegno ai sistemi socio-economici e l'adeguamento di servizi essenziali come scuola, salute e mobilità in 42 comuni dell'Alta Carnia, del Friuli occidentale e della Val Canale-Canal del Ferro), al passaggio tra vecchia e nuova Programmazione dei Fondi europei [il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) del FVG è al negoziato con le autorità di Bruxelles].

Senza dimenticare, è stato aggiunto, i contributi che possono giungere alla montagna dalla partecipazione della Regione ai Programmi di Cooperazione territoriale europea, come ad esempio il Programma Spazio Alpino. Foresta-legno, dell'agroalimentare e delle pietra ornamentale sono le prime tre filiere che la Giunta regionale intende valorizzare, ha quindi proposto Serracchiani.

Quella dedicata al bosco deve partire da "un'adeguata viabilità forestale", ha dichiarato Serracchiani, ricordando gli impegni finanziari in via di assegnazione: 4,5 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) e 360.000,00 euro dalle casse regionali.

"Occorre concentrare gli interventi, in particolare, sugli aiuti alle imprese boschive e a quelle per la lavorazione del legno (puntando su sistemi a rete e aggregazioni d'impresa), creando un logo identificativo della filiera stessa, incentivando l'uso di legno certificato e lavorato in regione, promuovendo, da parte della Regione, la risorsa legno, formando nuove figure professionali".

Anche per l'agroalimentare l'approccio resta quello delle "filiere corte" (lattiero-casearia, della frutta, delle produzioni tipiche), comunque di qualità o certificate, privilegiando la costituzione di nuove associazioni/organizzazioni di produttori, lo sviluppo di strategie commerciali e di marketing, l'apertura di nuovi canali commerciali (anche verso l'estero), l'attivazione di progetti sostenibili anche da un punto di vista ambientale, nonché offrendo un reale sostegno alla zootecnia (mantenimento dei pascoli, indennità compensative, aiuti per le vacche da latte allevate in zona montana).

"In particolare - ha indicato la presidente - si dovrà puntare a un rapporto più stretto tra produzioni agroalimentari tipiche e settore turistico (ristorazione, esercizi alberghieri) pensando sia a forme di collaborazione commerciale sia a forme di promozione congiunta". Infine, per i marmi carnici (e non solo, andando a riguardare anche la pietra ornamentale del Carso), la parola d'ordine è quella della semplificazione dell'attività amministrativa.

Di interventi per lo più già messi in campo "e ai quali si vuole dare continuità" ha quindi parlato la presidente della Regione tratteggiando le iniziative dedicate alla tutela del paesaggio. Accesso alle malghe, interventi contro il gelicidio, recupero di terreni incolti, sistemazioni e manutenzioni idrauliche, azioni contro il dissesto idrogeologico hanno sin qui comportato lo stanziamento di finanziamenti pari a circa 7,4 milioni di euro, ha indicato Serracchiani, mentre "si sta valutando l'istituzione di una Banca della Terra", di fatto un inventario sui terreni e le aziende agricole pubbliche e private che possono essere messi a disposizione di terzi (affitti e concessioni) per lo sviluppo di nuove attività agricole in montagna.

Fondamentale, per il radicamento delle comunità nelle aree montane e la tenuta di un tessuto economico, resta peraltro un miglioramento dei servizi, che significa dare continuità e forza ai servizi scolastici, sanitari, del trasporto pubblico, delle infrastrutture telematiche e del lavoro.

"Abbiamo quindi pensato - ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia - ad una Scuola superiore dei Mestieri di Montagna, idea progettuale in fase embrionale, caratterizzata dalla valorizzazione di alcuni mestieri tradizionali reinterpretati in chiave innovativa nell'ambito delle filiere foresta-legno-arredo o foresta-legno-energia, l'area dell'agroalimentare, la lavorazione della pietra, il settore del turismo".

In merito alla necessità di salvaguardare l'assistenza sanitaria ed assistenziale alla gente di montagna, una delle grandi richieste è quella della garanzia dei servizi di prossimità. Quindi, "potenziamento dei Centri di cure primarie sul territorio, sperimentazione di un Numero unico della continuità assistenziale, Porta unica di accesso ai servizi territoriali alla quale gradualmente associare ulteriori servizi, curare in modo particolare la gestione delle emergenze, incrementare la collaborazione con le farmacie territoriali".

Servizi più flessibili nelle aree montane (compresi i "servizi a chiamata"), forme più agevolative per gli studenti, prosecuzione degli interventi per sanare i punti neri viari (FVG Strade ha sin qui stanziato 2 milioni di euro per manutenzioni straordinarie e nuove opere), una valutazione, in atto, per la riattivazione della linea ferroviaria Sacile-Gemona, miglioramento al servizio sulla linea ferroviaria Tarvisio-Trieste, conferma dei treni MI.CO.TRA. sulla direttrice Udine-Villaco rappresentano poi i tasselli più significativi per una maggiore attrattività dei collegamenti per tutta l'area montana regionale.

La presidente Serracchiani ha quindi ricordato i servizi per il lavoro [integrazione tra i servizi pubblici e quelli privati, l'utilizzo dell'Information and Communication Technology (ICT), il consolidamento delle attività di orientamento, nuove operatività per consolidare il dialogo tra i servizi per il lavoro ed il mondo delle imprese], le azioni per la creazione d'impresa (proseguimento del progetto "Imprenderò" per la creazione d'impresa), l'esigenza di un riuso del patrimonio edilizio esistente, l'impegno per una Politica della Casa nelle cosiddette terre alte, il completamento della dorsale regionale a banda larga (sono in corso di definizione i lavori per gli ultimi 20 comuni della montagna - in 71 è già attiva), nonché gli interventi a favore dei piccoli esercizi commerciali (600.000,00 euro già stanziati).

Infine, il grande capitolo del Turismo, "focalizzando con precisione - ha detto Serracchiani - qual è il nostro prodotto turistico da vendere sul mercato interno e su quello estero".

"L'obiettivo è la revisione complessiva della governance del Turismo della montagna", con la necessità che i consorzi turistici si adeguino alle norme europee che prevedono finanziamenti indirizzati ai Gruppi Europei di Interesse Economico (GEIE) o a raggruppamenti di operatori, in grado di lavorare soprattutto sui cosiddetti "club di prodotto" (da TurismoFVG ne sono stati individuati 14 per il 2015): resta confermato, ha annotato Serracchiani, che "i consorzi sono una forma importantissima di collaborazione perché sono gli Enti più radicati a livello territoriale, ma chiediamo loro di trasformarsi per essere protagonisti della valorizzazione delle diverse aree".

Altro aspetto da migliorare, "con decisione", è poi l'accoglienza turistica, con la riorganizzazione degli info point turistici, che oggi costano circa 700.000,00 euro all'anno, indispensabili per incentivare quella proposta "FVG uguale Montagna attiva" sia d'estate che d'inverno in grado di far passare il turismo regionale da un modello di destinazione ad uno "di motivazioni ed esperienze da vivere".

ARC/RM

 
agli Stati generali della Montagna, rilasciate a Udine, nell'Auditorium della Regione FVG, il 6 febbraio 2015