Trieste, 6 mag - Esercizio della caccia in periodo di chiusura
generale, porto abusivo di armi, esercizio della caccia con mezzi
non consentiti, quali uso del silenziatore e fonti luminose,
detenzione di arma clandestina, omessa denuncia di munizioni e di
materiali esplodenti.
Sono alcuni degli illeciti contestati a due bracconieri dal
Nucleo operativo per l'attività di vigilanza ambientale (Noava)
del Corpo forestale regionale.
Nella notte tra il 29 e il 30 aprile in un un'area golenale del
torrente Judrio a Romans d'Isonzo, zona ricca di animali
selvatici, gli uomini del Noava, dopo molte ore di appostamento,
hanno individuato due soggetti che, a bordo di un furgone,
stavano percorrendo la zona, illuminando con un potente faro le
aree circostanti nell'evidente intento di trovare fauna selvatica
da abbattere con le armi a loro disposizione. Dagli accertamenti
svolti, i forestali hanno constatato che queste persone stavano
esercitando l'attività venatoria privi della licenza di caccia e
con l'uso di mezzi vietati e illegalmente detenuti.
Le violazioni per l'attività di bracconaggio non sono state le
sole contestate: i due soggetti avevano lasciato il loro
domicilio violando i provvedimenti anti Covid-19; pertanto sono
state loro contestate anche le relative sanzioni amministrative.
Determinante in questa operazione è stato il prezioso contributo
dei volontari della vigilanza Federcaccia che già in precedenti
occasioni hanno supportato operativamente il personale del Nucleo
operativo della Forestale, fornendo anche precise informazioni su
attività illecite in corso.
L'accertamento che ha portato alla scoperta del bracconaggio,
rientra tra i compiti principali del Nucleo operativo per
l'attività di vigilanza ambientale del Corpo forestale. Le altre
materie su cui principalmente il Noava svolge la propria attività
sono il settore agroalimentare, il traffico ed il maltrattamento
di animali, la gestione dei rifiuti e gli scarichi idrici; tutto
ciò, insieme all'impegno del personale operativo nelle Stazioni
forestali presenti su tutto il territorio regionale che svolge
attività su molti altri temi, rappresenta un importante presidio
di tutela per il nostro patrimonio naturale.
Spesso il successo delle operazioni antibracconaggio è frutto
della collaborazione di persone sensibili alla tutela della fauna
selvatica e, più in generale, alla salvaguardia dell'ambiente
naturale, che non esitano a segnalare alla forestale la presenza
di reti per uccellagione o il rumore di spari sospetti. A tal
proposito, il Corpo invita chiunque s'imbattesse in reti,
tagliole o altri artifizi atti alla cattura di fauna selvatica,
ad allontanarsi immediatamente senza lasciare segni di presenza e
contattare con tempestività il Noava (tel. 0432 660092 e-mail:
noava.cfr@regione.fvg.it) o la Stazione forestale competente per
territorio, fornendo gli elementi utili per l'individuazione del
sito.
Tutte le segnalazioni puntuali e documentate che pervengono agli
uffici del CFR, sono infatti verificate nella loro attendibilità
per poter fronteggiare immediatamente gli eventuali comportamenti
illeciti.
ARC/COM/al
Il materiale sequestrato dal Corpo forestale del Noava
Foto Regione FVG