Casarsa della Delizia (Pn), 13 apr - Il forte radicamento del
sistema cooperativo nell'area pordenonese e i solidi risultati
ottenuti dimostrano la sensibilità del Friuli Occidentale allo
sviluppo di forme d'impresa che, oltre a generare reddito,
producono ricadute positive per il territorio. La cooperazione
regionale, che non deve essere giudicata da alcuni casi eclatanti
di cattiva gestione bensì vista nel suo insieme, necessità però
di favorire aggregazioni tra le realtà esistenti per consentire
l'accesso a mercati più ampi. Attraverso una diversificazione
delle attività e un approccio di sistema, infatti, è possibile
sviluppare azioni che generano utili e favoriscono l'innovazione
e gli investimenti, con ricadute positive per tutto il tessuto
sociale.
È questo il concetto espresso dalla Regione, rappresentata
dall'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e
ittiche, al convegno "Cooperare per il territorio", organizzato
da Confcooperative Pordenone, durante il quale il Comune di
Casarsa della Delizia è stato insignito del riconoscimento di
Comune delle Cooperative.
La Regione vede le aggregazioni come strumenti difesa dalle
aggressioni commerciali di soggetti provenienti da altre zone
d'Italia o dall'estero e, di conseguenza, come forme di tutela
dei prodotti e delle tipicità del Friuli Venezia Giulia. Inoltre,
in chiusura del convegno, è stata evidenziata la necessità per il
sistema cooperativo, in particolare nell'ambito agricolo, di
avere governance e management preparati ad affrontare le sfide
del mercato attraverso un ricambio generazionale, senza il quale
si rischia di rendere statico un sistema che, per produrre
risultati economici e benefici per il territorio, deve essere
dinamico.
Nel corso della tavola rotonda, moderata dal giornalista Giuseppe
Ragogna, alla quale hanno partecipato anche il docente
dell'Università di Trento, Luca Fazzi, e il sociologo Paolo
Tomasin, sono state analizzate le modalità attraverso le quali la
cooperazione crea ricchezza sia dal punto di vista economico sia
sociale per il Friuli Occidentale e come il modello cooperativo
rappresenti un importante fattore di sviluppo del territorio.
Confcooperative Pordenone, con 160 realtà aderenti ed oltre
50mila soci, rappresenta un importante tassello dell'economia del
Friuli Venezia Giulia che genera oltre 500 milioni di euro di
fatturato annuo e, tra soci lavoratori e dipendenti, garantisce
l'occupazione di oltre 5mila persone.
Nello specifico, dei 50 Comuni del Friuli Occidentale 33 ospitano
la sede legale di almeno una delle 164 cooperative attive alle
fine del 2018 che, è stato rilevato, rappresentano lo 0,69 per
cento delle realtà iscritte al Registro imprese.
Analizzando i settori d'attività emerge come quasi un terzo delle
cooperative, ovvero 47 (il 28,6 per cento del totale), operi
nell'ambito sociale, mentre quelle attive nella produzione lavoro
sono 40 (il 24,3 per cento), mentre 33 agiscono nel conferimento
di prodotti agricoli e nell'allevamento (il 20,1 per cento).
L'evento ha poi fornito l'occasione per ricordare due figure
rilevanti nel panorama della cooperazione del Friuli Venezia
Giulia recentemente scomparse: Noè Bertolin, che ha guidato per
28 anni la Cantina la Delizia di Casarsa, e il giornalista
Stefano Polzot, alla memoria del quale sarà dedicata una borsa di
studio che permetterà a uno studente meritevole di frequentare i
corsi biennali della Scuola di giornalismo Walter Tobagi di
Milano.
ARC/MA/fc
Un momento del convegno “Cooperare per il territorio”, tenutosi a Casarsa della Delizia.
Foto Arc Assandri