Dm Elektron: Fedriga, serve chiarezza perché Regione possa agire
Trieste, 15 lug - "L'Amministrazione regionale ha avuto e avrà
un'attenzione forte e costante sulla situazione di Dm Elektron,
ma non può sostituirsi al dialogo tra le parti e ha bisogno che
sulle prospettive dell'azienda ci sia chiarezza per poter operare
nel suo ruolo con la massima cognizione di causa".
E' quanto ha detto il governatore Massimiliano Fedriga alla parte
datoriale e alle organizzazioni sindacali della Dm in un tavolo
convocato a Trieste nel Palazzo della Regione, tavolo che Fedriga
ha voluto seguire nelle fasi iniziali prima di altri impegni di
governo. Al tavolo con il governatore del Friuli Venezia Giulia
erano presenti per la Regione gli assessori alle Attività
produttive Sergio Emidio Bini (in videoconferenza) e al Lavoro
Alessia Rosolen.
La Dm Elektron, che produce forniture elettriche e occupa
attualmente 65 lavoratori a Buja, versa in una situazione di
crisi che è stata accentuata dall'emergenza pandemica. Come ha
spiegato nel corso dell'incontro la proprietà, nella persona di
Dario Melchior, lo stabilimento friulano al momento non ha nuove
commesse per riprendere la produzione - in un settore che segna
un forte contrazione a livello generale - né è in grado di dare
corso al nuovo piano industriale o di fornire indicazioni precise
sui tempi di un eventuale riavvio.
Da parte dei rappresentanti dei lavoratori à stata manifestata la
preoccupazione per l'impatto sociale di un'eventuale chiusura
della fabbrica ed è stata reiterata la richiesta di rilanciare
l'impianto di Buja, impianto gravato, a loro avviso, da una
mancata progettualità che dipende anche dal trasferimento di
risorse aziendali in Romania al fine di ridurre il costo del
lavoro. Le organizzazioni sindacali hanno puntato il dito sui
finanziamenti regionali che Dm Elektron ha ricevuto negli anni.
"Finanziamenti che però, a seguito delle verifiche fatte - ha
chiarito Bini -, sono stati utilizzati in maniera corretta
secondo le normative vigenti".
Per quanto riguarda il futuro della vertenza, Rosolen e Bini
hanno ribadito che le parti devono avere reciprocamente chiari
quali siano gli obiettivi realisticamente perseguibili in questa
fase. Uno scenario che dipende anche dalla possibilità di
attingere alla prosecuzione degli ammortizzatori sociali legati
all'emergenza Covid, dopo che erano stati interrotti i contratti
di solidarietà. In alternativa alla "cassa Covid" - qualora cioè
non fosse prevista la proroga della misura a livello nazionale -
nel tavolo odierno si è affacciata l'ipotesi di ricorrere alla
cassa integrazione straordinaria.
"Abbiamo tenuto costantemente monitorata la situazione di Dm
Elektron dal 2018 a oggi, dando corso a una mezza dozzina di
incontri", ha rammentato Bini. "In questo frangente - ha aggiunto
Rosolen - ci sono però aspetti legati a un'eventuale ripartenza
che azienda e rappresentanti sindacali devono approfondire in un
negoziato scevro da interferenze". "Una volta fissate posizioni e
disponibilità delle parti - hanno concluso Rosolen e Bini -, la
Regione sarà pronta a inaugurare un percorso con i propri
strumenti, come ha già assicurato il governatore Fedriga".
ARC/PPH/gg
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