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17.04.2024 16:22

Patrimonio: Regione semplifica la vendita di beni in zone svantaggiate



Pordenone, 17 apr - Con l'approvazione in prima Commissione delle norme relative alla messa sul mercato di beni di proprietà della Regione, come terreni o immobili situati nelle zone ritenute di oggettivo svantaggio socio-economico, si prevede la possibilità di rendere più attrattive e di valorizzare le stesse aree attraverso la cessione dei beni non sulla base del valore di mercato ma sulla base del valore catastale. E nel caso in cui il valore catastale sia pari a zero, il valore minimo di vendita sarà equivalente a un massimo del 60 per cento del valore di mercato. Questo al fine di favorire l'insediamento di privati e imprese intenzionati a rivitalizzare quelle aree marginali.

E' quanto, in sintesi, illustrato dall'assessore regionale al Patrimonio e al demanio questa mattina in Prima commissione permanente del Consiglio regionale nell'ambito della presentazione da parte dell'esponente della Giunta regionale degli articoli e degli interventi principali di sua competenza previsti nel ddl 118 multisettoriale che la prossima settimana approderà in Aula per la discussione.

In particolare, come ha precisato l'assessore al Patrimonio, si tratta della vendita dei fondi interclusi (spesso piccoli appezzamenti che si trovano tra diverse proprietà) per i quali l'Amministrazione potrà andare direttamente a trattativa privata, senza dover passare attraverso un'asta, fino a un valore massimo del bene di 50 mila euro. Con l'articolo 115, invece, si norma la vendita di parti importanti di patrimonio pubblico costituite spesso da terreni agricoli - è stato fatto l'esempio di una vasta area a Fossalon di Grado, ma le proprietà sono molte anche in ambito montano - che si trovano nelle aree definite di svantaggio socio-economico. In questi casi si prevede, come ha spiegato l'assessore, di procedere con la vendita sulla base del valore catastale e non di mercato. Così si può accrescere l'interesse di immobili abbandonati e terreni agricoli in degrado sui quali privati o imprese decidono di investire per realizzare un'attività economica in modo da fare uscire le stesse aree dallo stato di abbandono.

Su questo aspetto, l'assessore ha premesso che, a valle dell'approvazione della legge, sarà portata in Aula una proposta di regolamento complessivo sulla materia che sarà discusso e condiviso con la Prima commissione permanente proprio per garantire e salvaguardare l'interesse pubblico delle operazioni.

Altro provvedimento ricompreso nel ddl 118 riguarda la semplificazione della gestione, in ambito degli impianti telecomunicazioni ed energia, della materia relativa ai campi elettromagnetici. Si dà, come illustrato dall'assessore, direttamente ad Arpa, in quanto organismo terzo, la possibilità di gestire non solo le linee guida come già accade, ma l'intera materia. Questo consentirà ad Arpa di avere maggiore forza nell'interlocuzione con i gestori degli impianti e con le multinazionali dell'energia che operano in regione.

Tra i provvedimenti approvati anche quello relativo all'incameramento dei beni inamovibili del demanio marittimo, particolarmente importante a fronte dell'imminente stagione del rinnovo delle concessioni marittime. Si prevede la possibilità - come evidenziato dall'assessore al Demanio - di stabilire che le opere inamovibili, realizzate dal precedente concessionario, possono eventualmente essere incamerate dalla Regione laddove venga riconosciuto l'interesse pubblico. Sarà istituita una commissione che valuterà se il bene potrà essere incamerato, oppure se il precedente concessionario, prima della nuova concessione, dovrà ripristinare lo stato precedente dei luoghi eliminando il bene inamovibile. ARC/LIS/gg