Udine, 20 mag - La Regione ha garantito ascolto e dialogo in
merito a proposte e istanze provenienti dal Coordinamento
regionale delle professioni sanitarie del Friuli Venezia Giulia
(Coreaps) e la loro trasmissione ai Commissari impegnati nella
fase di definizione dei modelli organizzativi attraverso gli atti
aziendali, considerando importante il contributo e il ruolo degli
Ordini e delle associazioni rappresentative delle professioni
sanitarie e del sociale nella fase di revisione dell'assetto
organizzativo del Sistema sanitario regionale (Ssr).
È questo l'esito dell'incontro che l'Amministrazione regionale,
rappresentata dal vicegovernatore con delega a Salute e Politiche
sociali, ha avuto oggi a Udine con i vertici del Coreaps Fvg e
dei tre Ordini professionali.
Tra i temi principali che sono stati sollevati c'è stato il
rilancio, nell'Azienda regionale di coordinamento per la salute
(Arcs), del Centro di coordinamento delle professioni sanitarie e
del sociale, già istituito nel marzo 2018 dall'Egas, e che
potrebbe, secondo Ordini e Coreaps, contribuire alla diffusione
dei modelli organizzativi derivanti dal recente riordino del Ssr.
I vertici delle associazioni - presenti la vicepresidente del
Coreaps, Susanna Agostini, la presidente dell'Ordine dei Tecnici
sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie
tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione (Tsrm-Pstrp),
Barbara Pelos, la coordinatrice regionale degli Ordini delle
ostetriche, Roberta Giornelli, e il rappresentante
dell'Associazione nazionale educatori professionali, Andrea
Monculli - hanno inoltre richiamato l'attenzione della Regione
sul rischio che nell'attuale fase di riorganizzazione che sta
interessando l'area friulana e quella
giuliano-isontina vengano riproposti, nonostante le indicazioni
programmatorie siano inequivocabili, modelli di servizi unici a
direzione infermieristica, ribadendo come il modello a direzione
unica, oltre a non essere coerente alle norme di riferimento, non
garantisca la massima efficienza ed efficacia professionale.
Per quanto riguarda l'area del sociale è stato inoltre ricordato
che non è stata ancora compiutamente realizzata la costituzione
del servizio sociale professionale in tutte le Aziende e che,
negli attuali atti aziendali, non è previsto un modello
organizzativo di gestione professionale e assistenziale omogeneo
e adeguato in tutta la regione per il personale di questo
profilo.
Nel corso dell'incontro, inoltre, è stato richiesto alla Regione
di sensibilizzare le Aziende all'applicazione della legge 3/2018
che prevede l'iscrizione dei professionisti che erano in
precedenza regolamentati ma non afferenti all'Ordine. Trattasi di
17 figure professionali (fisioterapisti, logopedisti, tecnici di
laboratorio e della prevenzione, ecc.) delle 19 complessive che
compongono attualmente l'Ordine Tsrm-Pstrp. La non iscrizione, ha
ricordato Pelos, si configura come esercizio abusivo della
professione.
ARC/EP/fc