Salute: Riccardi, bilanci in equilibrio e no tagli alle aziende
Udine, 22 mar - La Giunta regionale ha approvato il riparto dei
finanziamenti per le singole aziende sanitarie che, grazie allo
stanziamento di 80 milioni di euro in più rispetto alla manovra
finanziaria dell'Esecutivo precedente, consentirà a ciascuna
azienda di mantenere, se non incrementare, i livelli di spesa del
consuntivo 2018.
Lo ha annunciato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che oggi a Udine ha
presentato le cifre degli stanziamenti e gli obiettivi di
efficienza della spesa del sistema sanitario regionale.
In totale il finanziamento 2019 ammonta a 2 miliardi 285 milioni
di euro, con uno scostamento di 639mila euro in più rispetto al
consuntivo 2018 e di ben 80 milioni in più rispetto ai 2 miliardi
204 milioni di euro messi a preventivo nel 2018 dalla passata
Giunta.
All'Asui Trieste vanno 492 milioni di euro, all'Aas 2 Bassa
friulana Isontina circa 440 milioni, all'Aas 3 Alto Friuli -
Collinare - Medio Friuli 295 milioni, all'Asui Udine 491 milioni,
all'Aas 5 Friuli occidentale 495,5 milioni, all'Irccs Burlo
Garofolo 29,6 milioni, al Cro di Aviano 24,7 milioni e
all'Agenzia regionale di coordinamento per la salute (Arcss) 17,7
milioni.
"Sostanzialmente c'è un allineamento dei consuntivi per tutte le
aziende tranne che per quella di Pordenone a cui abbiamo
riconosciuto 1,2 milioni di euro in più in virtù delle buone
performance registrate, mentre al Cro saranno riconosciuti
382mila euro in più", ha commentato Riccardi.
"L'utile del sistema consentirà alle aziende di costituire il
fondo salari nella misura dell'1 per cento, consentendo alle
aziende di riconoscere al personale le premialità di fine anno
che non erano state applicate nel 2018 per effetto delle perdite
sui bilanci del 2017. Abbiamo lavorato per mettere in sicurezza
il sistema e per riconoscere il valore del personale", ha
evidenziato il vice governatore.
L'obiettivo dichiarato da Riccardi è dunque quello di evitare
perdite (verificatesi in passato in particolare per le aziende di
Udine e Trieste), scongiurando così l'obbligo di applicazione
della norma statale che impone, in presenza di disequilibri di
bilancio, il taglio dell'1 per cento del costo del personale.
Un tema, quest'ultimo, che è stato al centro della Conferenza
delle Regioni tenutasi giovedì a Roma, dove i rappresentati
regionali hanno espresso una pozione unitaria.
"Il Friuli Venezia Giulia, come le altre regioni, ha manifestato
allo Stato la necessità di eliminare l'obbligo del taglio del
personale che, allo stato attuale, permane a meno che non ci sia
un miglioramento della produttività; questa - ha sottolineato il
vicegovernatore - è la direzione in cui ci stiamo muovendo nel
rispetto del sistema delle regole vigenti, sistema che però tutte
le regioni chiedono di cambiare".
Nei prossimi giorni Riccardi chiederà un incontro con le
organizzazioni sindacali di comparto e dirigenziali, assieme ai
vertici delle aziende, per un confronto sugli aspetti relativi
alle negoziazioni alla luce delle disponibilità finanziarie
illustrate.
ARC/SSA/fc
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