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21.10.2014 20:30

PROVINCE: IL CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE IL RICORSO DELLA REGIONE SULLE ELEZIONI DELLA PROVINCIA DI PORDENONE

Trieste, 21 ott - "Accogliamo con soddisfazione l'ordinanza del Consiglio di Stato, quale conferma che il Friuli Venezia Giulia è su un percorso di riforme corretto e virtuoso". Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani commentando l'ordinanza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso in appello della Regione FVG avverso la modifica dell'ordinanza emanata dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Friuli Venezia Giulia, che aveva sospeso le elezioni per la Provincia di Pordenone.

"La Riforma degli Enti locali è il frutto di un lavoro intenso - ha continuato la presidente - cominciato più di un anno fa e condotto attraverso un continuo e leale confronto con il Governo, facendo valere lo Statuto di autonomia come un concreto valore aggiunto".

"Aver superato questo vaglio ulteriore rafforza la nostra convinzione di doverci impegnare per avviare la Regione verso l'attuazione definitiva della Riforma attraverso la modifica dello Statuto con legge costituzionale, per essere - ha concluso Serracchiani - la prima Regione in Italia in cui non ci siano più le Province".

"L'ordinanza emessa questa sera dal Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ci rende giustizia, e viene a confermare la bontà delle nostre azioni legislative, con l'approvazione della legge regionale 2 del 2014", ha commentato l'assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin.

"Viene così consentito il sereno svolgimento delle programmate elezioni di secondo grado per la Provincia di Pordenone - ha aggiunto Panontin - mentre per quanto riguarda la questione di merito rimaniamo in attesa delle decisioni, a tempo debito, della Corte Costituzionale".

"L'ordinanza del Consiglio di Stato sana una situazione abnorme che diversamente si sarebbe creata prorogando in carica un presidente sino alla decisione della Corte Costituzionale: ciò sarebbe stato profondamente ingiusto considerato che la legge regionale 2/2014 aveva ritenuto opportuno prorogare gli organi in carica sino alle elezioni solo per evitare il regime del commissariamento", ha osservato l'assessore Panontin.

ARC/RM