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26.03.2024 16:22

Salute: Riccardi, grazie a sentenza Consulta più risorse a personale

L'assessore ha risposto in Consiglio a un'interrogazione sul tema
Trieste, 26 mar - "Grazie alla sentenza della Corte costituzionale abbiamo sanato una vicenda che andava avanti da anni, cioè la commistione contributiva diversa tra i nostri professionisti della sanità. Questa è stata una battaglia non semplice e che non è ancora conclusa, intanto la perequazione con l'evoluzione delle Risorse aggiuntive regionali (Rar) mi consente di dire che la media fondo pro capite iniziale di chi lavorava nell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale era di 5.703 euro e con la perequazione aumenta di 1.153 euro, arrivando ad un valore che porta tutti i dipendenti della sanità pubblica regionale a una media fondo pro capite finale di 6.856 euro".
Lo ha detto oggi in sede di Commissione III del Consiglio regionale l'assessore alla Salute Riccardo Riccardi rispondendo a una interrogazione con risposta scritta afferente alla sentenza della Corte costituzionale relativa all'autonomia finanziaria necessaria "per superare i paletti del costo storico sulla spesa del personale".
Come ha spiegato l'esponente della Giunta regionale, l'auspicio è che il nuovo accordo contributivo della medicina generale e l'accordo integrativo regionale "possano aiutarci nelle soluzioni, perché guardando la curva del numero dei medici in uscita rapportato a quello dei medici in entrata nel 2024 i primi saranno 14.300 contro i 9.900 entranti. In prospettiva futura nel 2029 avverrà l'inversione di tendenza, con la previsione di 10.500 medici in uscita e 12mila in entrata".
"Sono dati - ha aggiunto Riccardi - con i quali dobbiamo fare i conti e che ci inducono a intervenire sul campo della competenze statali che riguardano la programmazione del numero di accessi alle professioni mediche e sanitarie e la retribuzione di questi professionisti".
A tal riguardo, come ha riportato l'assessore, è stato inviato al Governo un documento condiviso da tutte le Regioni attraverso il quale si sottopone all'attenzione dell'Esecutivo nazionale una serie di misure finalizzate a superare le criticità del servizio sanitario nazionale in relazione alla mancanza di professionisti e di personale. Alcune tra queste proposte sono: l'introduzione di criteri di flessibilità nelle politiche retributive, l'aggiornamento delle procedure concorsuali, l'aumento dei salari a livello europeo, una flessibilizzazione dei contratti di lavoro (part time e impiego in più sedi), l'aumento della quota del personale non sanitario (attività di sportello), una campagna per la valorizzazione dell'attività infermieristica, l'impiego di medici specializzandi in tutte le strutture sanitarie pubbliche e l'introduzione di incentivi per i medici specialisti che operano nelle aree periferiche. ARC/GG/pph