Udine, 22 mag - La digitalizzazione è un processo di
cambiamento ormai avviato che va sostenuto accompagnando le
imprese ad affrontare i moderni modelli di sviluppo anche nel
terziario, dove il commercio risente maggiormente della
concorrenza dei grandi colossi dell'e-commerce.
Questa la visione con cui la Regione ha messo in campo misure a
sostegno delle Pmi del terziario per accelerare i processi di
innovazione tecnologica, come previsto dal credito d'imposta
appena introdotto con la legge di Stabilità e prossimo a
diventare operativo. Il passo successivo sarà l'alleggerimento
della burocrazia con la legge di semplificazione che la Giunta
Fvg si appresta a portare in Consiglio regionale.
Le linee guida a favore delle Pmi sono state ribadite oggi
durante la presentazione dei dati congiunturali elaborati
dall'Osservatorio Confcommercio sul primo trimestre 2019, curata
da Format Research e illustrata dal direttore scientifico della
società di ricerca Pierluigi Ascani, alla presenza
dell'Amministrazione regionale, rappresentata dall'assessore ad
Attività produttive e Turismo, e del presidente di Confcommercio
Fvg.
In Friuli Venezia Giulia il terziario ha mantenuto stabile negli
anni il numero di imprese attive a differenza degli altri settori
di attività economica che hanno fatto registrare un deciso
decremento (-19%). In regione si prevede che a fine anno saranno
nate 5.708 nuove imprese (4.321 del terziario, 1.387 degli altri
settori di attività economica), a fronte di 6.269 cessate (3.975
del terziario, 2.294 degli altri settori di attività economica),
per un saldo negativo pari a -561 imprese (+346 del terziario,
-907 degli altri settori di attività economica).
Nei primi tre mesi del 2019 si è registrato un calo del clima di
fiducia nelle imprese del terziario del Fvg. La flessione ha
riguardato indifferentemente la percezione circa l'andamento
generale dell'economia italiana e l'andamento della propria
attività, con un outlook di ulteriore leggera flessione in vista
del prossimo trimestre. Si conferma più difficile la congiuntura
per i piccoli operatori del commercio al dettaglio che, anche in
virtù della perdurante stagnazione della domanda interna,
continuano a mostrare segnali di sfiducia.
Il turismo è il fattore trainante e il Friuli Venezia Giulia si
conferma una delle mete in maggiore crescita tra le regioni
italiane negli ultimi anni. Sono proprio le imprese del turismo a
segnare il livello di fiducia più elevato tra gli operatori del
terziario.
Quanto all'online, in un contesto in cui la quota di famiglie
italiane che dispongono di un accesso a internet da casa è
aumentata rispetto al 2017 dal 71,7% al 75,1%, il Fvg ha fatto
registrare un incremento di 6,2 punti (ora siamo al 76,2%).
Sempre in regione sono 319 le imprese che nel 2018 hanno venduto
solo online (+211% la variazione annuale). L'e-commerce in Italia
vale oggi 27,4 miliardi di euro, circa 21 miliardi più di un
decennio fa.
Infine, la ricerca mostra un irrigidimento nel rapporto tra
imprese e banche. È in calo la quota di imprese del terziario del
Fvg che nel primo trimestre 2019 ha chiesto un fido, un
finanziamento o la rinegoziazione di un fido o di un
finanziamento ad una banca: il 29% contro il precedente 29,5%.
Cala leggermente anche la percentuale di imprese che hanno
ottenuto una risposta positiva: il 69,2% contro il precedente
70,5%. Nel dettaglio, il 48,7% ha ricevuto la cifra desiderata,
il 20,5% un ammontare inferiore. Allo stesso modo, sono il 12,8%
le imprese che si sono viste negare la richiesta e il 18% risulta
ancora in attesa di risposta.
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