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07.04.2016 20:10

AMBIENTE: VITO, INDAGINE SU MONFALCONESE CON COLLABORAZIONE COMUNI

Gorizia, 7 aprile - "Un risultato importante, una collaborazione tra Enti a supporto delle politiche regionali con la presenza attiva dei Comuni coinvolti nello studio, a cui va il mio ringraziamento".

Lo ha affermato l'assessore regionale all'Ambiente e all'Energia del Friuli Venezia Giulia Sara Vito riferendosi all'indagine epidemiologica ambientale nell'area monfalconese che ha illustrato oggi, nella sede della Regione a Gorizia, agli amministratori dei 14 Comuni invitati. Accanto all'assessore anche Diego Serraino responsabile scientifico dello studio, Fabio Barbone delle Università di Udine e di Trieste con i rappresentanti dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) del Friuli Venezia Giulia.

"Quello di oggi - ha spiegato Vito - è un passaggio importante che ritenevo doveroso attuare sia per manifestare il mio ringraziamento alle Amministrazioni coinvolte per il sostegno dimostrato, sia per dare loro la possibilità di approfondire lo studio".

L'assessore ha evidenziato come la ricerca rappresenti una novità assoluta per la Regione dove per la prima volta vengono incrociati dati sanitari e ambientali attraverso la stretta collaborazione tra tecnici dell'ARPA FVG e della direzione centrale Salute della Regione. A coordinarla l'Osservatorio Ambiente e Salute che è incardinato nell'ARPA FVG "ed è - ha sottolineato l'assessore - un punto di orgoglio, fortemente voluto da questa Amministrazione regionale e che rappresenta una scelta lungimirante".

L'obiettivo principale della ricerca, in sintesi, è stato quello di valutare la diffusione dei tumori nei cittadini residenti nell'area del Monfalconese in base alle esposizioni residenziali agli inquinanti ambientali dispersi nell'atmosfera (benzene, biossidi di azoto, particolato e biossidi di zolfo).

Vito ha poi ricordato che ci sarà un secondo step: "l'Osservatorio Ambiente e Salute - ha riferito - proseguirà con una seconda fase, coordinata da Fabio Barbone, in cui sarà valutata l'eventuale relazione tra insorgenza di infarto miocardico acuto o aborti spontanei ed esposizione ai quattro principali macroinquinanti".

Sarà inoltre sviluppata, entro l'anno, un'importante campagna di biomonitoraggio per valutare la presenza di metalli nelle urine dei residenti, anche in relazione a picchi di inquinamento atmosferico, per valutare l'effettiva ricaduta degli inquinanti in termini di assorbimento da parte della popolazione.

ARC/LP/EP